(VIDEO) Aggredito per spilla antifascista, arrestati tre di CasaPound
Alle prime ore della giornata odierna, la Polizia di Stato di Napoli, unitamente a personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare applicativa di tre misure degli arresti domiciliari ed una misura del divieto di dimora emesse nei confronti di 4 soggetti, esponenti del sodalizio di estrema destra CasaPound, comitato provinciale di Napoli, Sezione Berta, ritenuti dal GIP gravemente indiziati dei reati di cui agli artt. 110, 628 commi 1 e 3, 610, 339 c.p., 61 n. 5 c.p., 110, 582, 585, 576 n. 1), 635, 61 n. 2 e 5 c.p., art 4 della L. n. 110 del 1975, 61 n. 2 e 5 e 648 c.p., fatti commessi lo scorso 12 ottobre a Napoli.
Gli indagati, la sera del 12.10.2023, nel quartiere Vomero, in concorso tra loro ed al fine di procurarsi un ingiusto profitto, si sarebbero impossessati di un giubbotto recante una spilla con un logo antifascista, sottraendolo ad un uomo di 44 anni, mediante ripetute violenze e minacce, in particolare immobilizzando la vittima e colpendola con violenti calci e pugni al volto ed al capo, che gli provocavano un severo trauma cranico, nonché minacciandolo con l’estrazione di un coltello.
L’attività investigativa svolta dalla DIGOS della Questura di Napoli, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo antiterrorismo, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento e di individuare gli indagati, tramite un’attenta analisi delle telecamere di videosorveglianza.
Contestualmente all’applicazione delle predette misure, personale della DIGOS di Napoli ha dato esecuzione anche a decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti, oltre che delle quattro persone predette, di un ulteriore soggetto, anch’egli militante nell’associazione CasaPound, indagato, in concorso con i destinatari delle misure, per aver avuto anch’egli un ruolo, a margine della rapina.
La Procura ha altresì emesso un decreto di perquisizione locale della sede napoletana di CasaPound, per procedere alla ricerca di tracce pertinenti ai reati per cui si procede, anche di tipo informatico, essendo i locali nella disponibilità di uno degli indagati, segretario cittadino del movimento politico, a cui aderiscono anche le altre persone coinvolte nelle indagini e dovendosi, pertanto, approfondire ulteriormente da parte della DIGOS il movente dell’aggressione e della rapina per cui si procede.