Blitz GdF a Caivano: sgomberi appartamenti al Parco Verde
Oltre 400 persone residenti al Parco Verde di Caivano (Napoli) denunciate per invasione arbitraria di edifici per aver occupato senza alcun titolo 254 appartamenti di proprietà del Comune: è il bilancio dell’indagine della Procura di Napoli Nord – Aversa, realizzata da Polizia di Stato (Squadra Mobile di Napoli e Commissariato di Afragola), Carabinieri (Compagnia di Caivano) e Guardia di Finanza (Gruppo di Frattamaggiore), che ha chiesto e ottenuto dal tribunale il sequestro preventivo delle unità abitative occupate arbitrariamente, indagando 419 persone, che entro un mese dalla notifica del decreto di sequestro dovranno lasciare l’immobile.
In una nota, la Procura di Napoli Nord diretta da Maria Antonietta Troncone avverte che in caso di mancato abbandono volontario delle abitazioni entro i trenta giorni prescritti, si procederà con lo sgombero da parte delle forze dell’ordine.
L’attività di indagine, sotto la direzione di questa Autorità Giudiziaria, è stata svolta da personale di Polizia Giudiziaria in servizio presso la Squadra Mobile di Napoli, il Commissariato di P.S. di Afragola, la Compagnia Carabinieri di Caivano e presso il Gruppo Guardia di Finanza di Frattamaggiore.
Si è pervenuti all’individuazione ed all’identificazione di 419 persone, alle quali è stato contestato il delitto di invasione arbitraria finalizzata all’occupazione di pubblici edifici ex artt. 633 e 639 bis c.p..
Le attività di indagine, specificamente consistite nell’acquisizione di una voluminosa produzione documentale successivamente alle attività di constatazione in loco dei casi di occupazione abusiva, hanno consentito di individuare coloro che, in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo, illecitamente occupavano unità abitative e spazi condominiali, così sottraendo la disponibilità delle aree cadute in sequestro al Comune di Caivano, proprietario e gestore del plesso edilizio.
Gli accertamenti svolti hanno evidenziato, altresì, la pressoché totale elusione del pagamento dei canoni concessori da parte degli occupanti delle aree cadute in sequestro.
L’esecuzione dei decreti di sequestro preventivo, attualmente nella fase iniziale del suo svolgimento, consta della notificazione dei citati provvedimenti giudiziari, con l’avvertimento rivolto a coloro che hanno l’attuale disponibilità dei beni in sequestro di abbandonare gli stessi e lasciarli liberi da cose ed altri ingombri entro il termine perentorio di giorni trenta dalla notificazione.
Decorso inutilmente tale termine, si procederà all’esecuzione coattiva dello sgombero da persone e cose, dalle aree, dalle unità e dalle pertinenze in sequestro.
L’esecuzione coattiva dello sgombero avverrà secondo criteri di gradualità e proporzionalità e nel rispetto delle competenze di ciascuna Autorità, stabilite con Legge dello Stato.
Aria tesa per lo sgombero dei 419 occupanti abusivi
La ‘grande paura’ che serpeggia da mesi tra gli inquilini abusivi del Parco Verde di Caivano si è materializzata stamani, di buon’ora, quando le forze dell’ordine hanno bussato porta per porta per notificare i sequestri di 254 appartamenti occupati ‘sine titulo’, cioè senza averne diritto.
Si tratta di 400 persone che o se ne vanno da sole o saranno costrette e questo, in un quartiere di quella complessità, crea parecchie preoccupazioni.
A farsene portavoce è don Maurizio Patriciello, il parroco anti-camorra di Caivano: “è un atto dovuto – dice – ma come si fa a cacciare di casa tante persone? Dove le mettiamo?”.
La Procura di Napoli Nord – Aversa, dopo le verifiche effettuate in questi mesi dalla Squadra mobile di Napoli e dal Commissariato di Afragola, dai Carabinieri della Compagnia di Caivano e dal gruppo della Gdf di Frattamaggiore, ha chiesto e ottenuto dal tribunale l’emissione dei decreti di sequestro per 254 alloggi di proprietà del Comune occupati abusivamente, indagando 419 persone per il reato di invasione arbitraria di edifici.
Gli occupanti sono stati invitati a lasciare volontariamente entro un mese le abitazioni occupate; in caso ciò non dovesse avvenire, spiega la procura diretta da Maria Antonietta Troncone, si procederà con lo sgombero da parte delle forze dell’ordine.
Un’eventualità, quest’ultima, alla quale per ora nessuno vuole nemmeno accennare o pensare, anche perché già stamani si respirava un’aria pesante al Parco Verde, sebbene alla notifica dei sequestri non sia seguita alcuna forma di mobilitazione o protesta.
Qualche inquilina, quasi rassegnata, si chiedeva “dove possiamo andare, questa è l’unica casa che abbiamo” e diversi sono stati quelli che hanno chiesto al loro parroco, don Patriciello, di sostenerli.
Il sacerdote, che da anni denuncia la prepotenza della camorra ma anche le tante mancanze delle istituzioni, ammette che il sequestro “è un atto dovuto della Procura di fronte ad una manifesta situazione di illegalità per troppo tempo tollerata, ma – aggiunge – è impensabile cacciare di casa 400 persone, tra cui tanti bambini. Dove le mettiamo?”.
“Tra le 419 persone di Parco Verde indagate per l’occupazione abusiva degli alloggi comunali – spiega il parroco – ce ne sono tantissime per bene, vi sono famiglie indigenti con bimbi che hanno avuto magari l’abitazione da parenti, che hanno sostenuto spese per migliorare alloggi privi di tutto, dagli infissi ai pavimenti. Se questa situazione è durata così tanti anni è per l’inerzia colpevole delle amministrazioni comunali che si sono succedute. Certo – aggiunge il sacerdote – tra gli occupanti abusivi ci sono anche i camorristi, e loro vanno cacciati, ma bisogna distinguere caso per caso”.
Oggi le forze dell’ordine, oltre a notificare i decreti di sequestro, che valgono come avvisi di garanzia per gli indagati, hanno anche murato le abitazioni libere, per evitare che a qualche inquilino abusivo possa venire l’idea, in vista di un eventuale sgombero, di lasciare il proprio alloggio e occuparne un altro. Insomma, quello di stamani è stato un intervento che ha creato qualche trambusto, ma – soprattutto – ansia e preoccupazione.
“E’ dalle 7 – racconta ancora don Patriciello – che viene gente da me. Soprattutto tante donne, preoccupate per i figli, perché non saprebbero dove andare. E devo dire – aggiunge – che ho parlato con qualche esponente del governo che si è detto sorpreso per il sequestro e preoccupato perché la situazione potrebbe diventare esplosiva. Ci vuole una soluzione politica. La magistratura fa bene ad intervenire per riportare la legalità, ma non si può risolvere un problema e crearne un altro. Lo stesso ministro dell’Interno Piantedosi, quando venne alla mia parrocchia, parlando con le persone di Parco Verde, tra cui molti occupanti abusivi di alloggi, disse che era venuto per migliorare la loro condizione”.