Cesa. Un anno senza Cesario Bortone: il ricordo del Consap

Un anno fa, il 20 febbraio ci lasciava Cesario Bortone, ad appena due anni e mezzo dalla sua nomina a Segretario Generale Nazionale della Consap.

Poliziotto e Segretario generale Consap. Una dolorosa perdita per la comunità di Cesa (Caserta).

Cesario aveva combattuto strenuamente contro un male spietato, dimostrando anche nel dolore fisico, la tenacia e la determinazione che unita ad una grande sensibilità ed affabilità, ne avevano contraddistinto il percorso umano e professionale. Un male che lo ha portato via troppo presto dall’amore della moglie Maria Rosaria e dei figli Stefania e Felice.

Il Consap, il sindacato di polizia, di cui era segretario generale nazionale, lo ha ricordato con una lunga lettera.

Noi i suoi amici, colleghe e colleghi, non possiamo dimenticare i suoi modi affabili ma decisi che gli avevano permesso di avviare quella “rivoluzione gentile” che aveva riportato la nostra Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia in auge dopo anni difficili.

Sotto la sua guida la Consap era riuscita a ricompattarsi, il suo fare sindacato era da esempio per tutti, permeato di grande esperienza e di una estrema capacità nel valorizzare il rapporto umano a tutti i livelli, dal collega agente fino alle dirigenze apicali, la grande conoscenza delle tematiche da affrontare ed una bussola delle priorità da garantire, per far progredire la dignità professionale di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato, erano la sua cifra sindacale, un sindacato per il quale si era speso fin dagli inizi della sua carriera in Polizia e che gli aveva permesso ancora giovane di diventare Segretario Provinciale della Consap di Roma.

Nel giugno del 2019 la sua nomina ai vertici del sindacato e poi come in un film scorrono le immagini di tanti momenti importanti da lui voluti, progettati e curati fin nei minimi particolari, come le due mostre pittoriche dei lavori artistici di due colleghi poliziotti, che ebbero l’onore della visita di due Capi della Polizia: Franco Gabrielli e Lamberto Giannini, presso la nostra sede nazionale e che permisero a Cesario Bortone di sottolineare, davanti alla massima rappresentanza della Polizia di Stato, i valori della cultura in un’ottica di temperanza dello stress lavorativo che vivono quotidianamente donne ed uomini della Polizia di Stato, chiedendo al Dipartimento di favorire queste spinte culturali in una visione del bello dell’arte, da contrapporre alle brutture della società con la quale sono chiamati a fare i conti ogni giorni coloro che indossano la divisa; e poi i meritati successi personali come la sua nomina a cavaliere della Repubblica nell’aprile 2021, determinata dal suo ruolo di poliziotto nella società ma anche dal suo impegno civile di volontariato nella sua amata Cesa ed in tutta la provincia di Caserta, dove viveva e nell’ambito della quale rappresentava una figura stimata ed amata da tutti.

Il suo impegno nell’affermazione della legalità Cesario Bortone lo esternava con iniziative dirompenti e significative come quando nel 2022, quando già era in lotta contro la spietata malattia, decise di organizzare il Congresso del sindacato di polizia della sua rielezione a Casal di Principe, all’interno di una struttura confiscata alla camorra con ospiti fra gli altri il Vice Capo Vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari ed il questore di Caserta e ci piace pensare che l’apertura del nuovo Commissariato di Casal di Principe e la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presso la stessa struttura confiscata, avvenute a pochi giorni dalla sua morte siano anche merito suo, come una sorta di eredità dell’uomo che aveva saputo dare visibilità alla parte sana di queste aree troppo spesso ricordate solo per il malaffare ed i morti ammazzati.
Un’eredità ideale che senz’altro sarà un punto di riferimento per chi ha preso il suo posto ai vertici del sindacato, colleghe e colleghi, molti dei quali sono suoi amici e con lui hanno condiviso mille battaglie.

Ciao Cesario.
È passato un anno, ma noi portiamo dentro sempre il tuo ricordo.
In quest’anno abbiamo scelto di proseguire quella che è stata la tua, la nostra idea di fare sindacato. Credere di riuscire a mantenere vivo un sindacato indipendente, che muovendosi con buon senso, metta sempre al centro della sua azione il benessere del singolo collega.
Nel tuo esempio di generosità, in quest’anno il sindacato ha trovato la forza per fare un congresso, dotarsi di una nuova squadra motivata e di crescere allargando il consenso.
Ora è il momento di guardare avanti, aggiornare le nostre piattaforme programmatiche nel solco delle idee e dei progetti che tu avevi condiviso con me, e con tutti noi.

IL SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE
Patrizio DEL BON

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