Gli evangelici e la tragedia di Altavilla Milicia: il commento di Elpidio Pezzella

Una settimana fa ad Altavilla Milicia (PA), Giovanni Barreca ha ucciso prima la moglie e poi due dei suoi tre figli di 16 e 5 anni, a suoi dire “per liberarli dai demoni” e in questo suo folle disegno sarebbe stato indotto ed aiutato da una coppia palermitana, Massimo Carandente e Sabrina Fina, nonché aiutato dalla figlia più grande.

Questa obbrobriosa storia ha acceso i riflettori sulle chiese evangeliche, dato che le persone coinvolte sarebbero riconducibili in qualche modo al loro contesto.

Ne è seguita un’indecente disinformazione, a testimoniare che spesso l’informazione non approfondisce adeguatamente e rincorre soltanto titoli ad effetto.

Chi scrive è pastore della chiesa evangelica Nuova Pentecoste di Aversa (aderente alla Consulta Evangelica e alla Federazione delle Chiese Pentecostali in Italia), insegnante in una scuola biblica, nonché scrittore e blogger. Pertanto persona ben informata sugli evangelici in Italia. Questo brutale atto non può trovare spiegazioni o legittimazioni in alcun codice morale, legale o teologico. E non può passare il messaggio che gli evangelici siano in qualche modo assimilabili alla follia di pochi individui. Gli evangelici si richiamano al Vangelo, la “buona notizia” di Gesù Cristo, il quale ha posto la vita e l’amore al centro del Suo insegnamento, al punto da rinunciare alla sua vita per l’umanità intera, pertanto non hanno nulla da condividere con questa triste tragedia.

Alla famiglia cristiana degli evangelici appartengono i “pentecostali”, le cui origini risalgono agli inizi del 1900 quando un risveglio spirituale riportò in auge l’esperienza della glossolalia come nel giorno di Pentecoste, secondo il racconto di Atti degli apostoli (cap. 2), da qui il nome. Non tutti gli addetti ai lavori sanno che si stima che nel 2025 il numero degli appartenenti all’universo pentecostale supererà gli 800 milioni nel mondo, la metà dei cristiani che frequentano le chiese alla domenica. In Italia sono circa 400mila. Si tratta di una realtà importante della cristianità odierna che ha nel suo dna l’impegno sociale a favore dei deboli e bisognosi ed è contraria alla violenza in ogni forma declinabile. La nostra chiesa in Aversa è parte integrante del tessuto cittadino da oltre cinquant’anni e le sue attività testimoniano tutto questo.

Ad Altavilla Milicia, dove ho contatti diretti, vi è una testimonianza evangelica di lunga data, consolidata ed integrata nel tessuto cittadino, come in gran parte della Sicilia e del Paese intero. Probabilmente nello specifico ci troviamo di fronte a un soggetto che ha riversato le sue problematiche lavorative e familiari in un atteggiamento di accecante e fuorviante fanatismo, con la speranza di trovare tutte le soluzioni di cui aveva bisogno. Purtroppo bisogna chiamare le cose con il loro vero nome.

Non è la fede evangelica ad essere pericolosa. Se c’è un politico o un funzionario corrotto, non lo sono tutti. Sono le persone ad essere pericolose: quest’uomo e chi lo ha aiutato e assistito hanno serie problematiche psichiche. Siamo di fronte a un triplice omicidio, commesso da persone sconnesse dalla realtà e bisognose di cure mediche. Giovanni Barreca e gli altri, fuori da ogni contesto ecclesiale, si sono costruiti una religione a proprio uso e consumo, travalicando ogni confine. Ora spetta alla giustizia fare il suo corso. Purtroppo resta il dolore atroce per le vittime, cui segue il cordoglio e tutta la vicinanza possibile ai familiari, unitamente alla preghiera.

A chi non ha mai partecipato ad una riunione evangelica, posso assicurare che i nostri incontri sono caratterizzati dalla gioia dello stare insieme, si respira aria di famiglia e condivisione. Non manca l’ascolto della Parola, predicata o insegnata, in quanto normativa e fondamento unico della nostra fede. Ci sono momenti di lode, accompagnati da musica e canti, e momenti di preghiera per favorire la personale relazione con Dio. Dove c’è Dio e si proclama il Vangelo vi è libertà, pace e serenità. Saremmo grandemente onorati se nei prossimi giorni qualcuno decidesse di farci visita per rendersi conto di persona e trascorrere del tempo insieme a noi.

di Elpidio Pezzella
pastore Chiesa Evangelica Nuova Pentecoste di Aversa

Redazione

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