Niente PET-TAC all’ospedale di Caserta: “la si aspetta dal 2017”

E’ dal 2017 che la PET era prevista nella città di Caserta. Una PET-TAC pubblica presso l’A.O. Sant’Anna e San Sebastiano Caserta, sollecitata ulteriormente nei mesi scorsi, ma che era già stata prevista nel DD.C.A. n.32 e n.29/2017.

Come mai ancora non è stata installata? Se lo chiede in una nota la consigliera regionale Maria Muscarà commentando la risposta circa la sua interrogazione proprio sulla mancanza della PET-TAC a Caserta.

“Poi si chiedono come mai ci sono spostamenti e migrazioni sanitarie interregionali, ma se un cittadino casertano, malato oncologico è obbligato ad andare in altre città per fare una PET, di cosa stiamo parlando? Politici e cittadini dovrebbero mobilitarsi. Intanto, pronta già un’ulteriore ‘interrogazione-denuncia’, perché centinaia di migliaia di abitanti della Campania della città di Caserta e non solo, non hanno ancora il diritto di avere un macchinario pubblico vitale per i malati oncologici”.

“Con il sistema fallimentare dei tetti di spesa, introdotti in Regione nel 2021 la situazione è peggiorata, ed i malati oncologici campani (che hanno bisogno di accertamenti immediati) sono sempre più costretti a rivolgersi ai privati, pagando 200 euro circa una risonanza magnetica e 180 euro una Tac, ma sembra ormai che a nessuno importi nulla. Per quanto abbiano l’esenzione ticket contraddistinta dal codice 048, devono comunque attendere i tempi delle liste di attesa lunghe anche più di un anno”, conclude la Consigliera Muscarà.

Cos’è la PET e come funziona

La Tomografia ad emissione di positroni (PET – Positron Emission Tomography) è una tecnica diagnostica che comporta la somministrazione per via endovenosa di una sostanza normalmente presente nell’organismo (glucosio, ma anche altre molecole) marcata con una sostanza radioattiva, e il tomografo PET è in grado di rilevare queste sostanze.

Si tratta di un esame funzionale molto importante perché è in grado di rilevare i tumori: le cellule cancerogene, infatti, sono molto avide di glucosio. La sostanza tracciante, detta radio-farmaco, una volta iniettata per via endovenosa nel paziente viene immessa nel circolo e va a depositarsi nelle cellule che sono in grado di captarla.
La PET è in grado di:

  • mostrare l’accumulo di zucchero nelle cellule;
  • confermare la diagnosi di tumore;
  • verificare la presenza di metastasi o di identificare una variazione nelle dimensioni della massa tumorale.

La PET combinata con la TC

La PET si presta anche a combinazioni con altri esami radiologici (tomografia computerizzata – TC o risonanza magnetica nucleare – RMN) quando le condizioni cliniche lo richiedono.
Nello specifico la tomografia ad emissione di positroni, combinata con TC di ultima generazione, permette di avere un quadro clinico completo, fornendo informazioni sulla natura, sullo stadio e sull’evoluzione della malattia durante e dopo i trattamenti.

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Redazione

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