Peste suina, trovato il virus in alcuni snack

Snack alla peste suina. Dal sequestro dei Carabinieri del Nas alle successiva analisi è emerso la presenza del virtus negli alimentari.

Il sequestro è stato eseguito a Bologna dai Carabinieri del Nas insieme agli esperti dell’Ausl nel magazzino di una ditta cinese al quartiere Navile.

A seguito di un controllo ufficiale disposto il 25 gennaio scorso dal dipartimento di sanità pubblica, nei locali dell’azienda (che si occupa di trading) sono stati posti sotto sequestro amministrativo numerosi prodotti alimentari, sia congelati sia refrigerati sia a temperatura ambiente, per un totale di circa 135 chilogrammi di merce.

Si trattava infatti di prodotti privi della documentazione di provenienza, ossia della loro rintracciabilità a monte, e con etichettatura non conforme.

L’8 febbraio il legale rappresentante della ditta ha presentato all’Ausl istanza di dissequestro, per poter procedere, a proprie spese, alla distruzione della merce sequestrata. Ma la richiesta è stata respinta.

Dagli alimenti sequestrati sono stati presi dei campioni da parte degli operatori Ausl insieme ai Nas, per eseguire esami di laboratorio.

VIRUS DELLA PESTE SUINA NEGLI SNACK

In due tipi di snack, in particolare, è risultata la presenza di dna bovino e suino, in uno, e di dna di pollo e suino, nell’altro. Ulteriori esami eseguiti sui questi prodotti per la ricerca del virus della peste suina africana hanno dato esito positivo.

Da qui la decisione dell’Ausl di negare il dissequestro, firmata giovedì scorso, 15 febbraio.

Sui prodotti sequestrati, peraltro, sono tuttora in corso le indagini da parte delle autorità competenti e dei Carabinieri del Nas per le non conformità riscontrate su origini e rintracciabilità.

(Dire)

Redazione

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