Sei Napoletano? Vai bene finché non vinci
Una volta era nord contro sud….. sfottò, luoghi comuni ecc. Poi qualcosa è improvvisamente cambiato. Ora sembra che sia quasi tutti (o quasi) contro Napoli.
Ovvero Napoli intesa strettamente come l’area compresa nel prefisso 081. Si perché alcuni commenti scellerati che leggo in giro provengono anche da qualche provincia campana. Diciamo chiaramente che Napoli andava bene fin quanto era una “carta sporca”.
Quando invece Napoli è diventata leader, vincente nello sport, nell’arte, nella musica, nel cinema, nelle serie TV, nel turismo, nella cultura, nella scienza… Le cose a qualcuno sono andate storte.
Il caso Geolier è stato solo un sintomo della malattia. La malattia è più grave e radicata da tempo.
Ho lavorato con una casa editrice del Nord e posso dire che un meridionale parte da meno dieci in classifica. Vai bene fin quanto ti pubblica qualcosa a pagina 72 ma quando conquisti la copertina le cose iniziano ad incrinarsi. Iniziano i mugugni, le lamentele… Sì perché un “terrone” può partecipare ma non può vincere.
Ricordo una volta in quel di Verona quando con mia sorpresa mi fu offerto di promuovere la pesca sportiva nel Delta del Danubio. Dopo la firma del contratto le pacche sulla spalla si trasformarono in occhiate malefiche. Ma ne potrei raccontare tante di cose, di discriminazioni che mi sono state fatte in particolare tra Lombardia e Veneto. Ci sono sempre passato sopra, ho sempre risposto alle provocazioni con un sorriso. Non ho mai fatto di tutta l’erba un fascio.
Ora però sento un’aria diversa… anzi un olezzo malefico. Se anche un prete veneto sparge discriminazione contro i Napoletani la cosa è grave.
Di solito il valore che do alle frasi scritte sui social è lo stesso che do alle frasi scritte nei bagli degli autogrill in autostrada. Ma questa volta non vedo solo “ignoranti” spargere odio vedo anche persone di un certo spessore culturale.
Vedo però grandi assenti. Tra gli artisti e, diciamo, gli “intellettuali” Napoletani in pochi si sono esposti. Molti stanno in silenzio col timore di perdere “clienti” al nord.
Invece proprio adesso artisti, scienziati ecc. dovrebbero coalizzarsi e difendere Napoli.
di Stefano Montone
direttore responsabile de larampa