Tagli a tariffe laboratori analisi: ‘stop a convenzioni con Asl’

Dall’1 aprile 2024 i laboratori analisi della Sardegna potrebbero fermare l’erogazione dei servizi sanitari in convenzione con le Asl.

Questo si tradurrebbe in un incremento esponenziale delle liste d’attesa nel pubblico o, per chi potrà, in un esborso per effettuare analisi e servizi di specialistica ambulatoriale. Ad agosto del 2023 è stato pubblicato, infatti, un nuovo tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale.

“In maniera irrazionale e irrealistica questo tariffario taglia i rimborsi delle prestazioni ambulatoriali fino al -70% per i laboratori di analisi cliniche convenzionati col SSN rispetto a tariffe già obsolete perché risalenti a 25 anni fa – spiega all’ANSA Enrico Tinti coordinatore Federlab in Sardegna – Le nuove tariffe sono legate ai nuovi Lea e devono entrare in vigore entro il primo aprile del 2024. Se la Regione non propone un tariffario alternativo in grado di coprire i costi di produzione, i pazienti sardi saranno costretti dal primo aprile a pagare interamente le prestazioni, dal momento che le strutture di laboratorio dovranno sospendere l’accreditamento e passare direttamente al regime privatistico dei pagamenti”.

“Le strutture convenzionate erogano oltre il 60% delle prestazioni ambulatoriali in Sardegna, con un costo per la regione che è soltanto il 2,5% della spesa sanitaria. Questo risultato è stato possibile grazie alle risorse extra che abbiamo sempre messo a disposizione, affinché il paziente non venga considerato un numero, ma una persona di cui prendersi cura con dedizione”, si legge nella lettera aperta pubblicata sui quotidiani.

“In altre regioni come l’Emilia Romagna hanno sviluppato subito un tariffario in grado di proteggere il tessuto delle strutture specialistiche ambulatoriali dalla distruzione – aggiunge ancora Tinti – Chiediamo che la Regione Sardegna si attivi velocemente per risolvere il problema, perché se si continua in questa direzione andremo tutti a sbattere contro un muro”.

Tagli a laboratori analisi privati,’nessun allarme per pazienti’

Ventisette punti prelievo aperti nel 2023 disseminati in tutto il territorio della Asl di Cagliari, e nei prossimi mesi altri ne saranno attivati negli ambulatori e poliambulatori, così da offrire a tutti i pazienti la possibilità di effettuare analisi e prelievi del sangue vicino al proprio domicilio o dove si preferisce.

Lo precisa la Asl del capoluogo in merito all’allarme lanciato da Federlab con una lettera aperta sui quotidiani.

“Grazie a questo ampliamento dell’offerta dei punti prelievo i cittadini continueranno ad avere una pronta risposta alle loro richieste di analisi di laboratorio – spiega il manager della Marcello Tidore -. L’Azienda non entra nel merito delle scelte dell’assessorato alla Sanità circa le tariffe stabilite a livello nazionale, la cui equità è una valutazione politica. Però i cittadini è bene che sappiano che la Asl di Cagliari si è alacremente impegnata, da due anni a questa parte, per allestire una rete pubblica in grado di supportare, nei piccoli centri come nelle grandi città, le esigenze della popolazione”.

“I cittadini non devono allarmarsi per le dichiarazioni di Federlab. Senza entrare nel merito, poiché non ne abbiamo la competenza istituzionale nè abbiamo i dati per comprendere il perché Federlab sostenga che siano più aggiornate ai costi oggi sostenuti quelle del 1999 piuttosto che quelle del 2023 – aggiunge – Ma qualora non fossero più nella condizione di erogare servizi alla luce delle recenti tariffe nazionali, elaborate nel 2023, noi siamo pronti a fare la nostra parte. Anche se siamo confidenti che si trovi una soluzione che sia equa per loro e sostenibile economicamente per le casse della Regione, che non sono altro che i soldi che i cittadini versano con le loro tasse”, aggiunge Tidore.

Attualmente sono 27 i punti prelievo della ASL di Cagliari: negli ospedalieri SS. Trinità e Binaghi a Cagliari, San Giuseppe Calasanzio a Isili e al San Marcellino di Muravera. Gli altri punti sono a Cagliari in via Romagna (Cittadella della Salute), nei poliambulatori di Selargius, Sestu, Monastir, Decimo, Pula, Teulada, Siliqua, Senorbì, Esterzili, Escalaplano, Sadali, Seulo, Mandas, Orroli, Villasor, Burcei, Dolianova, Sinnai, Quartu, San Nicolò Gerrei e Villasimius.

LA REPLICA DEI LABORATORI PRIVATI – “La presenza dei laboratori di analisi convenzionati è stata strategica durante il periodo Covid e lo è ancora. Sostituirli con un colpo di spugna non è possibile è comporta costi nettamente maggiori di quelli che si vorrebbero risparmiare. Oltretutto con una carenza cronica di personale sanitario non si capisce come verrebbero dotati di personale idoneo”. Così Enrico Tinti, coordinatore Federlab in Sardegna replica alla nota del manager della Asl di Cagliari Marcello Tidore sul tema dei tagli alle risorse per i lavoratori privati convenzionati.

“Un taglio delle tariffe aggraverebbe anche la situazione finanziaria delle stesse Asl privandole del 70% dei ticket riscossi dai loro uffici – aggiunge – I budget stanziati per le strutture della specialistica sono fissi e immutati da anni e tali rimarrebbero anche nel caso le tariffe fossero più alte di quelle ministeriali. Dunque non è corretto parlare di sostenibilità della spesa”.

“Ad ogni modo tutto si può risolvere in Regione, le Asl sono solo una parte della sanità pubblica, come noi che siamo pubblici a gestione privata – spiega – Per quanto riguarda le tariffe e visto che quelle proposte dal Ministero sono in riduzione rispetto a quelle del 1998, io chiedo al direttore della ASL 8 di trovare una sola cosa, un solo servizio che si sia ridotto del 70% in 25 anni. E ricordo che questo è il quinto tariffario in diminuzione proposto dal ministero in 25 anni. I primi quattro sono stati dichiarati illegittimi e quindi bocciati dal Tar”.

(Ansa)

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