Terremoto, scossa di magnitudo 4.2

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata dall’Ingv nel Parmense, a 5 chilometri da Calestano, alle pendici dell’Appennino in Val Baganza.

Nella zona è in corso uno sciame sismico con almeno un centinaio di scosse dall’altro ieri. Al momento non si registrano danni a persone o cose.

La scossa si è sentita distintamente anche a Parma città, pure ai piani bassi dei palazzi. Nei comuni di Felino Marzolara e Calestano gente in strada per alcuni minuti, compresi gli occupanti di edifici pubblici. Curiosamente, l’epicentro corrisponde a una nota pizzeria del paese di Marzolara, a pochi metri dal ponte sul torrente Baganza.

Al momento non si segnalano danni a cose o persone. In mattinata, una scossa era stata avvertita anche a Spoleto.

Comuni entro 20 km dall’epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).
Comune Prov Dist Pop Cum Pop
Calestano PR 5 2100 2100
Terenzo PR 7 1196 3296
Langhirano PR 8 10315 13611
Fornovo di Taro PR 8 6100 19711
Felino PR 9 8790 28501
Sala Baganza PR 10 5561 34062
Lesignano de’ Bagni PR 11 5028 39090
Tizzano Val Parma PR 13 2077 41167
Neviano degli Arduini PR 13 3649 44816
Varano de’ Melegari PR 13 2676 47492
Collecchio PR 14 14403 61895
Medesano PR 14 10828 72723
Solignano PR 15 1773 74496
Traversetolo PR 17 9425 83921
Corniglio PR 19 1936 85857
Noceto PR 20 13001 98858
Canossa RE 20 3844 102702
Berceto PR 20 2109 104811

Città più vicine con almeno 50000 abitanti

Il terremoto è stato localizzato
23 Km a SW di Parma (192836 abitanti)
37 Km a W di Reggio nell’Emilia (171345 abitanti)
57 Km a S di Cremona (71901 abitanti)
59 Km a W di Carpi (70699 abitanti)
60 Km a SE di Piacenza (102191 abitanti)
60 Km a W di Modena (184973 abitanti)
62 Km a N di Carrara (63133 abitanti)
65 Km a NE di La Spezia (93959 abitanti)
67 Km a N di Massa (69479 abitanti)
86 Km a N di Viareggio (62467 abitanti)
92 Km a NW di Lucca (89046 abitanti)
94 Km a W di Bologna (386663 abitanti)
98 Km a NW di Pistoia (90315 abitanti)

Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha attivato il sistema Alert System per la popolazione. “Alle 13.06 è stata avvertita in città una scossa più forte (4.1, magnitudo poi rivista a 4,2 – ndr) delle altre, che non ha tuttavia creato danni a cose o persone – si legge nell’alert – Stiamo tenendo monitorata la situazione insieme alla Protezione Civile e agli enti preposti alle emergenze. Vi invitiamo a seguire le norme di comportamento specifiche che trovate sul sito della Protezione Civile”.

Dal 7 febbraio la rete sismica nazionale sta registrando una serie di eventi sismici localizzati in provincia di Parma in particolare nei comuni di Langhirano, Calestano, Fornovo di Taro. Alle ore 13.06 è stato registrato l’evento finora più forte, di magnitudo 4.2 (rivista rispetto al primo dato di 4.1) con epicentro nei pressi Calestano. Al momento (ore 14), informa l’Ingv, sono state registrate 121 scosse. Le profondità ipocentrali sono mediamente intorno a 18-20 chilometri, con eventi che raggiungono profondità anche maggiori.

Finora le scosse di magnitudo maggiore si sono verificate nel pomeriggio del 7 febbraio (3.4), la scorsa notte (3.4) e alle 13 di oggi (4.2). L’area interessata dalla sequenza in corso, spiegano i sismologi, ha una sismicità storica ben conosciuta e nella quale è possibile riconoscere eventi con caratteristiche simili, anche se hanno avuto magnitudo più elevate. Un terremoto ben documentato è quello del 4 marzo 1898, con una magnitudo stimata pari a 5.4, avvertita in gran parte del nord Italia. In tempi più recenti, altri terremoti nell’area quello del 9 novembre 1983, avvenuto tra Parma e Langhirano, di magnitudo 5.0 e soprattutto quello del 23 dicembre 2008, localizzato poco a sudest della sequenza attuale, di magnitudo 5.4.

“Sequenze di questo tipo sono comuni nell’Appennino settentrionale, così come in molte altre regioni d’Italia. Statisticamente, la maggior parte di esse termina dopo pochi giorni o qualche settimana, ma in alcuni casi possono durare più a lungo, soprattutto nei casi in cui si manifesti un terremoto più forte. L’area interessata dall’attuale sequenza è posta in una fascia a pericolosità sismica media e non è distante dalle zone dell’Appennino settentrionale caratterizzate da pericolosità molto alta, come quelle della Val di Taro e della Garfagnana”.

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Redazione

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