Aversa. 8 marzo, il Liceo Jommelli ricorda Giulia Tramontano

Un convegno per educare alla parità di genere, promuovendo l’equità e la sicurezza per un futuro senza violenza.

Oggi, nell’aula magna del Liceo Jommelli di Aversa, istituto diretto da Milly Tornincasa, si è svolto il convegno: “Parità di genere: prevenire la violenza”, che ha visto la partecipazione di don Maurizio Patriciello, della criminologa Iolanda Vassallo e della coordinatrice del centro anti-violenza Casa Lorena di Casal di Principe, Concetta Schiavone.

Il convegno è stato dedicato a Giulia Tramontano, ex alunna dell’Istituto, uccisa, insieme al bambino che portava in grembo, dal suo compagno.

“L’8 marzo – ha sottolineato la Ds Tornincasa, in apertura dei lavori – non è una festa, ma un momento di riflessione sulla condizione femminile, continuamente minacciata dalla violenza. La dignità delle donne si conquista studiando, per divenire donne libere ed indipendenti”.

Don Patriciello ha messo l’accento sull’amore: “L’amore – ha detto – non è possesso, ma libertà. E’ terribile fare la conta dei femminicidi, bisogna far leva sull’educazione, in tutti i suoi aspetti, per fermare la violenza”.

Toccante l’intervento di una vittima di violenza di genere, Emanuela Castaldi, autrice del volume “I pensieri di una donna scalza” ed accolta proprio a casa Lorena. “Le donne vittime di violenza come lo sono stata io – ha detto Castaldi – sono donne coraggiose che devono confrontarsi con i tempi lunghi della giustizia. C’è un’unica soluzione per sottrarsi alla violenza: la denuncia. La mia vita è iniziata dopo la denuncia, quando finalmente sono diventata una donna libera”.

Casa Lorena si trova oggi in un bene confiscata alla camorra. “Accogliamo e proteggiamo le donne vittime di violenza – ha sottolineato Schiavone – ma agiamo anche con la prevenzione, cercando una trasformazione culturale. Raccontare la propria storia di violenza non è semplice, ma necessario per iniziare una nuova vita. Offriamo alle donne un sostegno psicologico, una consulenza legale e un percorso per l’avviamento al lavoro, verso l’autonomia”.

Incentrato sulla dipendenza affettiva, l’intervento della criminologa. “In una relazione malata – ha spiegato Vassallo – si crea una dinamica carnefice-vittima, con un soggetto manipolatore narcisista che incatena la donna. Si tratta di una patologia che ha bisogno di interventi specialistici: dagli amori tossici bisogna fuggire”.

Il convegno di oggi è il risultato del lavoro svolto, dal mese di novembre, dagli alunni delle classi quinte del liceo Jommelli che hanno partecipato, con il coordinamento delle docenti Filomena Oliva e Teresa Del Prete, ad un progetto volto a sensibilizzare i giovani su questi temi.

Al percorso hanno partecipato figure di spicco nella lotta femminista: prima fra tutte, è stata accolta la criminologa e docente Vassallo che ha analizzato, con i ragazzi, le varie tipologie di violenza, mostrando quali di queste spesso vengono sottovalutate e riportando le testimonianze di donne vittime di soprusi.

Negli incontri successivi, Stefania Guarracino ha messo in scena una drammatizzazione estratta dal suo libro, “Io sono innocente” e le psicologhe del centro anti-violenza Casa Lorena hanno reso partecipi gli alunni, facendo loro raccontare vicende quotidiane che mettono in evidenza come la disparità di genere sia un fenomeno ancora presente.

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Redazione

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