Consegna compito in classe, poi minaccia suicidio

Ha tentato di lanciarsi dal cornicione dell’istituto scolastico che frequentava ma grazie alla mediazione da parte di due agenti della polizia di Stato, la storia che vi andiamo a raccontare ha avuto il suo lieto fine.

DAL COMPITO IN CLASSE ALLA MINACCIA DI LANCIARSI NEL VUOTO

E’ la mattina del 19 marzo, siamo ad Andria. Una studentessa 14enne di una scuola superiore della città, dopo aver consegnato un compito in classe, chiede all’insegnante di andare in bagno.

Passano i minuti e la docente si insospettisce. Così chiede ai collaboratori scolastici di verificare se fosse ancora in bagno.

Dopo varie ricerche, si accorgono che la ragazza si è sporta lungo il cornicione della scala antincendio esterna all’edificio, a svariati metri d’altezza.

Tentano di dissuaderla di fare insani gesti ma lei minaccia i gettarsi. Così la segreteria della scuola effettua la chiamata al 113.

Quando gli agenti arrivano sul posto, la ragazza è determinata a buttarsi minacciando i poliziotti di stare lontani.

Gli agenti però non demordono. Uno dei due, il capopattuglia, si toglie cinturone e divisa e raggiunge la ragazza sulla scala.

Le parla come un padre. Lui tenta di calmare la ragazza raccontandole che hai dei figli, riuscendo a guadagnarsi la sua fiducia; e lei si confida spiegando la causa del gesto.

La ragazza tende la mano al poliziotto che l’ha messa in sicurezza.

Dopo le prime cure sanitarie da parte del personale del 118, la ragazza è stata riaffidata ai familiari.

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Redazione

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