Morte Nicola Barbato, il ricordo dell’ex capo della Mobile di Napoli

“Esemplare. Incrollabile. Altruista”. Sono le parole scelte dal questore della provincia Barletta-Andria-Trani, Alfredo Fabbrocini, per ricordare il poliziotto eroe Nicola Barbato, morto sabato a causa di una malattia respiratoria.

“Il coraggio tenace dell’uomo di Stato, ancora più evidente quando quel coraggio ha continuato a essere d’esempio su una sedia a rotelle”, ha evidenziato Fabbrocini che ieri ha partecipato ai funerali di Barbato assieme al capo della polizia Vittorio Pisani.

Nicola Barbato era in forza alla Squadra mobile di Napoli quando nel 2015, durante un’operazione antiracket nel quartiere Fuorigrotta, fu colpito alla schiena da un camorrista e, a causa delle ferite riportate, fu costretto su una sedia a rotelle.

Ricordando quanto Barbato gli diceva, ovvero che “‘si può vivere anche senza gambe’”, il questore ha spiegato che “non si può vivere senza quel coraggio che tu, Nicola, ci hai trasmesso e a noi non lasci altra scelta che fare il possibile per onorarlo ogni giorno”, afferma Fabbrocini.

“Nicola era un uomo della Squadra mobile di Napoli, l’ufficio investigativo più grande d’Italia che ho avuto l’onore di vivere e guidare per 4 anni – ha continuato il questore – nelle stanze e nei corridoi di quell’ufficio, lo spirito indomito di Nicola è sempre stato presente: vivo, incrollabile, esemplare” perché “Nicola ricordava a noi tutti cosa significa essere uno sbirro che non sopporta le ingiustizie, che non tollera i soprusi e che non arretra anche se esserlo lo ha costretto su una sedia a rotelle”. Barbato era “la generosità silenziosa dell’uomo giusto”, ha concluso Fabbrocini.

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Redazione

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