Preside picchiato per aver sospeso uno studente
Ancora un episodio di violenza ai danni di un un preside, massacrato di botte.
Ad alzare le mani, il patrigno del ragazzo sospeso: aveva usato un linguaggio volgare.
E’ accaduto il 15 marzo in una scuola paritaria nella periferia nord della capitale, l’Istituto San Gabriele.
L’aggressione si è consumata a scuola in una vera e propria escalation di violenza.
Cercava il dirigente scolastico, Raimondo Pietroletti, che in quel momento era impegnato in una riunione. Prima la violenza verbale poi l’uomo ha fatto una vera e propria irruzione nell’ufficio chiedendo che il provvedimento venisse annullato.
Il dirigente lo ha invitato a calmarsi ma inutilmente. Dalle minacce e dagli insulti si è passati alla violenza fisica.
Un’aggressione in piena regola che ha mandato il dirigente in ospedale. Un pestaggio che, stando a testimoni, sarebbe avvenuto davanti al figlio piccolo dell’aggressore.
“Piangevano il dirigente e il bambino”, hanno detto alcuni genitori di altri alunni.
Ad intervenire alcune insegnanti della scuola che hanno dato l’allerta e chiamato i soccorsi e le forze dell’ordine.
Molti messaggi di solidarietà al preside descritto da molti alunni come “disponibile e comprensivo”. Vicinanza al dirigente è stata espressa dal ministro Valditara.
“La ferma condanna dell’accaduto e l’augurio, con tutto il cuore, di pronta guarigione al dirigente non bastano -dice Valditara- perché chi aggredisce un lavoratore della scuola aggredisce l’Istituzione stessa. È mio dovere, come Ministro, portare avanti, con determinazione, come sto facendo quotidianamente, ogni misura utile a ripristinare la cultura della legalità e del rispetto a tutela di tutta la comunità scolastica”.
La scuola, un istituto cattolico fondato nel 1929 e abbastanza noto nell’area nord di Roma, ha inviato una nota a tutte le famiglie per informarle sul caso e descrivendo l’uomo come “visibilmente alterato”.