Rubano tablet ‘in diretta’ con la Polizia

È accaduto tutto sotto gli occhi della Polizia: erano le due del pomeriggio quando gli agenti della Sala Operativa della Polfer trasmettevano alla Centrale della Questura la nota di un furto appena consumato in Piazzale XXV Aprile a Verona ai danni di una turista che stava salendo su un autobus di linea.

Mentre gli agenti controllavano ogni movimento ripreso in diretta dalle videocamere di sorveglianza senza mai perdere di vista i due complici, una Volante – che in quel momento stava transitando davanti alla Stazione – ha intercettato la coppia di giovani – un 23enne di origini marocchine e una 20enne veronese – che camminavano fianco a fianco sul marciapiede parlando tra di loro.

Quando però si sono accorti che una pattuglia si stava avvicinando, si sono separati senza dire nulla e fingendo di non conoscersi.

Un piano perfetto che è stato tuttavia sventato dalla Polizia. La Sala Operativa della Polfer, infatti, ha assistito, fin dal primo movimento sospetto, all’intero frangente in cui il ragazzo si era prima avvicinato alla turista mentre saliva sull’autobus e poi, con destrezza, le aveva sfilato un Ipad dal bagaglio che portava con sé.

Subito dopo aveva raggiunto la complice che nel frattempo, a distanza di qualche metro, gli faceva da palo guardandosi intorno; insieme, infine, si erano allontanati in direzione del marciapiede parlando tra di loro.

Il costante flusso informativo tra la Centrale Operativa della Polfer e quella della Questura è stato poi fondamentale per intercettare nell’immediato la coppia che si incamminava indisturbata: proprio nel momento in cui i due complici, accortisi della presenza della Volante, si erano separati fingendo di non conoscersi, gli agenti hanno notato il tablet nelle mani della giovane e li hanno fermati.

Entrambi pregiudicati per numerosi reati contro il patrimonio commessi in concorso, la 20enne veronese e il 23enne marocchino sono stati, quindi, portati in Questura per gli atti di rito e tratti in arresto per furto aggravato in concorso; il giovane è stato altresì ritenuto responsabile del reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale circa la propria identità, fattispecie per cui, peraltro, era già noto.

Questa mattina, all’esito del rito direttissimo, il Giudice ha convalidato l’arresto.

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Redazione

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