Salviamo saldi fine stagione, la campagna di Fismo Confesercenti
Salviamo i saldi di fine stagione, la campagna di Fismo Confesercenti approda a Caserta.
La federazione di Confesercenti rappresentante il settore abbigliamento e calzature lancia un’iniziativa per raccogliere adesioni per vendite di fine stagione di 30 giorni e uno slittamento rispetto alle date odierne.
“Salviamo i saldi di fine stazione è l’iniziativa che ha lanciato la Federazione moda Confesercenti e che punta a raccogliere il maggior numero di adesioni alla sua richiesta di periodi dei saldi della durata di 30 giorni, con uno slittamento di almeno un mese di avvio, rispetto alle date oggi previste – commenta Salvatore Petrella -. Richieste che poi saranno portate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per cambiare le regole sulle vendite di fine stagione, ormai datate 40 anni”.
COME FUNZIONA LA CAMPAGNA SALVIAMO I SALDI DI FINE STAGIONE
Il volantino include un qr code che consente l’invio via mail di nome, cognome indirizzo e volendo della foto della propria vetrina.
La Fismo chiede una diffusione capillare, da parte degli imprenditori, dell’opuscolo per ricevere il maggior numero di adesioni possibile.
COSA CHIEDE LA FISMO
La Federazione moda Confesercenti ha posto l’esigenza di intervenire su data, durata ed assetto normativo dei saldi che, per gli esercenti del settore moda, rappresentano un patrimonio economico, sociale e culturale che si sta perdendo. Vendite sottocosto, promozioni, offerte speciali, Black Friday producono una concorrenza sleale che altera gli equilibri del mercato.
Lunedì 11 marzo 2022, alle ore 10. Il direttivo provinciale di Fismo Confesercenti si riunirà presso la sede provinciale in Via Colombo a Caserta, parteciperà all’incontro la coordinatrice nazionale di Fismo Confesercenti Pina Parnofiello, presiederà l’incontro il presidente provinciale di Confesercenti Salvatore Petrella.
COSA SONO I SALDI
Per saldi si intendono le vendite di fine stagione con prezzi scontati di capi di abbigliamento ed accessori. Solitamente avvengono in due periodi dell’anno: a inizio gennaio dopo le feste natalizie per l’abbigliamento invernale ed i primi di luglio per quello estivo. La possibilità di comprare capi di abbigliamento che pochi giorni prima potevano costare anche il doppio crea il giorno di apertura dei saldi code davanti ad alcuni negozi (principalmente quelli con le marche più ricercate).
COME FUNZIONANO I SALDI
I saldi sono vendite di fine stagione e riguardano tutti i prodotti che, come recita l’art. 15 del D. Lgs. 114/98 (Decreto Bersani), se non venduti entro un certo periodo di tempo sono suscettibili di notevole deprezzamento.
Nei saldi, quindi, è interessata la merce rimasta alla fine della stagione autunno/inverno o primavera/estate. Le promozioni, invece, riguardano alcuni articoli ai quali vengono applicati ribassi di prezzo (generalmente con percentuali di sconto più basse di quelle applicate durante i saldi) per agevolare le vendite di un certo prodotto o, in generale, nel negozio.
Di certo le vendite di fine stagione possono rappresentare un aiuto all’Economia. Per i dettagli, clicca sul periodo di interesse:
- Saldi invernali
- Saldi estivi
CURIOSITA’
Ma perché le vendite di fine stagione si chiamano saldi? Questa parola è entrata ormai nel gergo comune con una qualifica ben precisa, ma in realtà è strettamente connessa ad un lessico commerciale. Il termine “saldi” indica, infatti, la differenza tra le entrate e le uscite, nonché un “saldo” positivo o negativo; motivo per cui i saldi sono la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell’invenduto.
COSA SONO LE VENDITA STRAORDINARIE
I saldi, o vendite di fine stagione, rientrano nelle cosiddette Vendite Straordinarie. Ma cosa si intende con questa definizione?
Nella “Riforma della disciplina relativa al settore commercio” (Art. 15 del D.lgs. 31 marzo 1998, n. 114) viene data la definizione di vendite straordinarie nel modo seguente:
le vendite di liquidazione, le vendite di fine stagione e le vendite promozionali nelle quali l’esercente dettagliante offre condizioni favorevoli, reali ed effettive, di acquisto dei propri prodotti.
I saldi, dunque, non sono l’unico tipo di vendita straordinaria possibile: accanto alle vendite di fine stagione sono anche disciplinate le vendite di liquidazione e le vendite promozionali.
La differenza tra saldi, vendite di liquidazione e vendite promozionali
Come premesso, nella definizione di vendita straordinaria sono incluse tre tipologie di vendita:
- Vendite di fine stagione (o saldi): sono le vendite che interessano i prodotti di moda o di carattere stagionale che sono soggetti a deprezzamento se restano invenduti;
- Vendite di liquidazione: sono vendite che possono avvenire in qualunque periodo dell’anno al fine di cedere, in poco tempo, i propri prodotti ma solamente se sussistono le seguenti condizioni:
- cessione dell’azienda;
- cessazione dell’attività commerciale;
- trasformazione o rinnovo dei locali;
- trasferimento dell’azienda in altro locale.
Le vendite di liquidazione, affinché possano essere svolte correttamente, devono prima essere comunicate al Comune di competenza, che verificherà se sussistono le sopra citate condizioni.
- Vendite promozionali: non sono vincolate ad uno specifico periodo dell’anno e avvengono per un limitato periodo di tempo. Su queste ultime la legislazione è lacunosa: il Decreto Bersani si limita a dire che le vendite promozionali possono essere effettuate per una parte specifica dei prodotti venduti e per periodi di tempo limitati. Le Regioni, pertanto, dettano regole più precise per la disciplina delle promozioni con l’obiettivo di distinguerle dai saldi e ponendo eventualmente limiti allo svolgimento nei periodi antecedenti le vendite di fine stagione (tra i 15 e i 40 giorni). In accordo con le organizzazioni locali dei consumatori e delle imprese del commercio, alle Regioni spetta il ruolo decisionale sulle modalità di svolgimento, sul periodo e la durata delle vendite di liquidazione e dei saldi e, infine, sull’adeguata pubblicità di informazione dei consumatori.
Che cosa è obbligatorio nei saldi?
Per un corretto acquisto degli articoli in saldo, è obbligatorio per gli esercenti esporre chiaramente il prezzo originale e quello scontato della merce, con la relativa percentuale di sconto applicata; non è invece obbligatorio il cambio dopo l’acquisto. Questo è generalmente lasciato alla discrezionalità del commerciante, a meno che il prodotto non abbia gravi vizi occulti, nel qual caso scatta l’obbligo della sostituzione o della restituzione del prezzo.
Il pagamento con carta deve essere accettato dal negoziante.
Una delle aree di sviluppo nell’ambito delle tecnologie degli ultimi anni sono senz’altro i sistemi di pagamento digitali. Il generale processo di digitalizzazione a cui tende il Paese necessita di un adeguamento anche nelle dinamiche del commercio.
Quali sono le sanzioni per la violazione delle regole dei saldi?
Le diverse normative regionali che definiscono nel dettaglio lo svolgimento dei saldi, contengono anche le relative sanzioni applicabili qualora non venissero rispettate le norme dettate.
Le violazioni delle norme nazionali in materia di saldi sono punite ai sensi della Legge 114/1998, Art. 22, commi 3, 6 e 7. Le sanzioni possono andare da 516 a 3.098 euro (1.032 euro se il pagamento è immediato) e variano da regione a regione.
Ad ogni modo le violazioni indicate dalla legge sono:
- merce in saldo senza cartellino del prezzo, dove deve essere indicato il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale;
- saldi fuori da periodo;
- mancata separazione dei prodotti in saldo da quelli a prezzo pieno;
- indicazioni obbligatorie poco visibili, che potrebbero ingannare il consumatore;
- pubblicità ingannevole per il consumatore inerente la svendita in atto.
QUANDO INIZIANO?
Il periodo in cui si effettuano i saldi, sia estivi che invernali, resta invariabile. I saldi estivi iniziano intorno ai primi di luglio, mentre quelli invernali agli inizi del mese di gennaio. A cambiare, ogni anno, è invece la data di inizio, che varia da regione a regione, in quanto il giorno viene stabilito da Regioni e Comuni sulla base della Riforma del commercio (Art. 15 comma 3 D. Lgs. Bersani n. 114 e ss.). È questo il motivo per cui ogni Regione avrà, ogni anno, un calendario con qualche lieve differenza.
QUANTO DURANO?
La fine dei saldi, proprio come per l’inizio, non ha una data precisa perché è diversa per ogni Regione. Il periodo dei saldi, però, ha generalmente una durata di 60 giorni (con qualche eccezione da regione a regione: in alcune regioni durano 30 giorni, in altre 45 e in altre ancora 6 settimane). Di conseguenza i saldi invernali potranno durare più o meno fino ai primi di marzo e quelli estivi fino al termine del mese di settembre.