Abusi su bambine, maestro d’asilo resta in carcere

Deve restare il carcere il maestro d’asilo arrestato in flagranza di reato.

Lo ha stabilito il gip, convalidando l’arresto per violenza sessuale aggravata e accogliendo la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura.

Lo scorso mercoledì, a Milano, fermato con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di tre bambine di età compresa tra i 4 e i 5 anni.

Come scrive il giudice nell’ordinanza, “gli atti” di cui si sarebbe reso responsabile l’insegnante, sono stati compiuti “con abuso della posizione di educatore, approfittando della condizione di inferiorità fisica e psichica delle sue alunne”.

La “sistematica ripetizione” dei comportamenti dell’uomo “su bambine affidate alla sua cura e istruzione” lo rende “assolutamente pericoloso, incapace di contenere i propri istinti in tal senso”.

L’inchiesta, coordinata dalla magistratura e condotta dalla Polizia locale, ha preso il via da una denuncia della Direzione area servizi dell’infanzia del Comune.

Tutto iniziato a seguito alle segnalazioni ricevute da due asili nido milanesi nei quali il maestro, 34 anni, ha lavorato dietro chiamata per supplenze.

Stando a quanto ricostruito, il 13 aprile scorso investigatori e inquirenti hanno collocato alcune microcamere in un’aula didattica.

In particolare, tra il 15 e il 17 aprile, registrati i cinque episodi di abusi ritenuti di una gravità tale da dover intervenire e procedere all’arresto.

Sul suo cellulare, posto sotto sequestro, trovate alcune immagini pedopornografiche.

Bimbi maltrattati in un asilo nido: arrestata maestra

Nei giorni scorsi, tra l’altro, un’educatrice di una scuola materna comunale arrestata per maltrattamenti aggravati su dieci bimbi.

Ribattezzato l’asilo nido degli orrori. Grida, insulti, minacce ma anche violenze fisiche ad almeno dieci bimbi di pochi mesi o meno di un anno o poco più.

Maltrattamenti quotidiani come offese volgari, strattonamenti e in alcuni casi anche ‘mani e gambe sulla schiena’ per impedire ai piccoli “di alzarsi” ed ‘obbligarli a dormire’.

E ancora bambini afferrati per un braccio e poi lasciati “cadere”, facendo loro “sbattere la faccia” a terra.

Poi, gli investigatori hanno collocato, tra il 7 febbraio scorso e il primo marzo, delle microcamere e così hanno registrato tutti gli episodi di ‘violenza fisica’.

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Redazione

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