Assicurazione auto, ipotesi portabilità scatola nera
Prezzi più bassi e meno frodi nell’assicurazione auto.
Con questo doppio obiettivo il governo sta lavorando ad una norma da inserire nella prossima legge sulla concorrenza che possa permettere una sorta di ‘portabilità’ della scatola nera.
Non dell’oggetto in sé ma dei dati telematici registrati dalle scatole nere installate sui veicoli, così da consentire al consumatore di scegliere ogni anno l’offerta più conveniente sul mercato, preservando e mantenendo i dati personali.
A fronte di significativi sconti di “benvenuto” per i nuovi clienti, la riduzione di premio applicata dal secondo anno di installazione della scatola nera avviene infatti solo se l’assicurato non cambia compagnia.
Un atteggiamento che genererebbe fenomeni di lock-in, ovvero di fidelizzazione “forzata” del consumatore.
Scatola nera e prezzi bassi
La scatola nera è un dispositivo elettronico che registra una serie di dati relativi ai movimenti del veicolo, tra cui velocità, accelerazione, decelerazione e tracciamento degli spostamenti.
Elemento cruciale in caso di incidenti poiché consente di determinare le responsabilità. Il componente principale della scatola nera è il Gps, che consente di localizzare il veicolo in qualsiasi momento.
I dati, in particolare il modo di guidare del conducente, possono essere analizzati dalle compagnie assicurative grazie al database in cui vengono raccolti tutti gli informazioni registrate.
A partire da luglio del 2022, è obbligatoria per le nuove omologazioni, anche se attualmente molte auto sono già equipaggiate con dispositivi simili.
Secondo l’Ivass, il calo dei costi delle polizze Rc auto nel periodo 2014-2022 è principalmente attribuibile alla crescente diffusione della tecnologia della scatola nera, installata su circa il 21,5% dei veicoli.
Riduzione solo se si resta nella stessa compagnia: l’allarme dell’Antitrust
A fronte di significativi sconti di benvenuto per i nuovi clienti, la riduzione di premio applicata dal secondo anno di installazione della scatola nera avviene solo se l’assicurato non cambia compagnia.
Un atteggiamento che genererebbe fenomeni di “lock-in”, ovvero di fidelizzazione forzata del consumatore, con conseguente riduzione della mobilità della domanda e degli effetti pro-concorrenziali tipici dello strumento.
Un comportamento che, secondo l’Antitrust, genera una situazione di concorrenza sleale.
I clienti sono pressati a rimanere con la loro attuale assicurazione, limitando così la loro mobilità e riducendo le opportunità di sviluppare una vera concorrenza nel settore.
Di conseguenza, i consumatori non sono incoraggiati né motivati a cercare alternative, creando un ambiente in cui la domanda non si sposta e la concorrenza viene compromessa.
Ecco perché il Mimit sta lavorando alla realizzazione di un ddl in grado di facilitare la portabilità dei dati telematici registrati dalle scatole nere installate sulle autovetture e di regolare le modalità di trasmissione di tali informazioni da una compagnia assicurativa a un’altra.
L’obiettivo è quello di dare all’automobilista la possibilità di scegliere di anno in anno l’offerta più vantaggiosa tra quelle proposte dalle varie assicurazioni, preservando tutti i suoi dati e semplificandone il trasferimento.
Questa nuova normativa dovrebbe essere parte di un disegno di legge più ampio, che ha come obiettivo principale l’elaborazione di norme sulla concorrenza.
Un ampliamento legislativo segue quello varato nel 2022 e approvato dal Parlamento lo scorso anno, necessario da approvare visto che l’adozione di una legge sulla concorrenza è uno dei requisiti fondamentali per l’accesso al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).