Casi bypass gastrico: rinviato a giudizio chirurgo bariatrico
Il giudice Daniela Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il rinvio a giudizio del noto chirurgo bariatrico Stefano Cristiano, accusato di lesioni colpose gravissime e falso ai danni di Angela Iannotta e del deceduto Francesco Di Vilio, entrambi della città sammaritana.
La prima udienza è fissata per l’11 giugno dinanzi alla Seconda Sezione Penale del Foro sammaritano.
Di Vilio morì il 1 gennaio 2022 all’ospedale Cardarelli di Napoli, mentre Angela Iannotta oggi è a casa con gravi ripercussioni psico-fisiche dopo oltre sei mesi di ricovero, tra gennaio e fine giugno 2022, negli ospedali di Caserta e al Policlinico di Napoli, e tre operazioni salvavita, l’ultima nel presidio napoletano il 13 giugno 2022, dove l’ha operata uno dei luminari della chirurgia italiana, Franco Corcione.
Iannotta si era rivolta al chirurgo Cristiano per dimagrire, mentre Di Vilio aveva un carcinoma allo stomaco. Il medico operò sia Di Vilio che la Iannotta con il by-pass gastrico alla Clinica del Sole di Caserta, struttura privata convenzionata anch’essa oggetto di accertamenti per quanto concerne il rispetto della normativa per svolgere operazioni così invasive come quelle realizzate da Cristiano.
In entrambi i casi i pazienti ebbero delle setticemie provocate, secondo la Procura e i loro avvocati, proprio dall’operazione allo stomaco. Sta di fatto che dopo gli interventi di Cristiano, Di Vilio, trasferito al Cardarelli, morì tra atroci sofferenze, mentre Iannotta fu ricoverata in fin di vita all’ospedale di Caserta, dove è stata salvata ma alcuni organi interni sono rimasti irrimediabilmente compromessi.
Intanto, si è costituita in giudizio con l’avvocato Ferdinando Trasacco la Clinica “Villa del Sole” di Caserta come responsabile civile per il risarcimento dei danni a Iannotta e ai familiari di Di Vilio, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri Valentina Santoro, quello di udienza, e Armando Bosso e dei legali di parte civile, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. L’imputato è difeso dall’avvocato Massimo Damiani.