Giuseppe Turco ucciso a coltellate, condannato il killer

Condannato il killer di Giuseppe Turco. 17 anni di reclusione ad Anass Saanud.

Il 21enne di origini marocchine è accusato dell’omicidio di Giuseppe Turco.

Il giovane di Villa Literno fu ucciso a coltellate in Piazza Villa a Casal di Principe il 30 giugno dello scorso.

La sentenza emessa dal gup del Tribunale di Napoli Nord in sede di rito abbreviato.

Al killer del 17enne anche la condanna per il risarcimento del danno e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 50mila euro per ciascuno dei familiari (3) che si sono costituiti parte civile.

I FATTI

La vittima ferita con numerose coltellate inferte al termine di una lite, sviluppatasi all’interno di un bar di Piazza Villa.

Il battibecco terminato in omicidio, preceduto da un alterco verbale.

L’omicida disse ai carabinieri di Casal di Principe di aver colpito il Turco in una lite a causa di una ragazza contesa.

Subito dopo il 20enne fuggì ma fu rintracciato grazie alle testimonianze dagli amici della vittima.

Il 17enne morì nella Clinica Pineta Grande di Castel Volturno.

Nell’imputazione per omicidio, il sostituto procuratore non ha contestato aggravanti, chiedendo una pena di 17 anni e 4 mesi di reclusione.

Penitenziaria sventa evasione dell’assassino di Giuseppe Turco

Aveva preparato una clamorosa evasione il giovane assassino lo scorso 30 luglio.

La polizia penitenziaria fronteggiò una sorta di agguato durante il trasporto in ospedale del giovane detenuto.

L’ambulanza – con la scorta – giunta al Pronto Soccorso di Aversa, veniva circondata da un folto numero di persone che aspettavano il detenuto.

A questo punto non conoscendo le possibili conseguenze, gli agenti disposero un repentino rientro in Istituto.

Tutto lasciò pensare ad una simulazione di malessere del detenuto.

Applausi e rombo delle moto ai funerali

Centinaia di ragazzi con maglietta bianca, impressa davanti la foto di Giuseppe in moto e dietro la scritta “Siamo gocce di un passato che non può tornare. Questo tempo ci ha tradito, è inafferrabile”.

A fine messa gli amici di Giuseppe con auto e moto accese, applaudirono con il frastuono dell’acceleratore e del clacson al massimo.

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Redazione

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