Orta di Atella. Carabinieri sequestrano botti illegali

Dovrà rispondere di detenzione illegale di materiale esplosivo e omessa denuncia di materie esplodenti il 50enne di Orta di Atella.

Nella giornata di ieri – 23 aprile – deferito in stato di libertà dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Marcianise.

All’interno della fabbrica di fuochi d’artificio, in disuso, già nella disponibilità del 50enne di Orta di Atella, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 3 Kg circa di materiale esplodente, per complessivi n. 83 artifizi di genere proibito, detenuto illegalmente.

Le operazioni di repertamento e sequestro del materiale esplodente si sono svolte con l’ausilio tecnico degli artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta che hanno provveduto alla classificazione di quanto rinvenuto e alla messa in sicurezza dell’area.

Fuochi artificio in piazza per il compleanno: scatta la multa

Ha festeggiato il suo 18esimo compleanno in piazza Catuma, ad Andria con l’esplosione di fuochi di artificio.

Una festa improvvisata che le è costata una multa da 250 euro.

A renderlo noto è la sindaca della città, Giovanna Bruno che ricostruisce sui social quanto successo lo scorso 30 marzo.

“In piazza Catuma, a mezzanotte in punto, fuochi d’artificio per una 18enne. Fuochi non autorizzati, ovviamente. I responsabili individuati e sanzionati”, aggiunge.

Dal verbale emerge non solo che lo scoppio dei fuochi pirotecnici ha causato “danno, disturbo e molestia a persone e animali” ma che chi era in piazza individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona.

“Più d’ uno in questo periodo si sta rovinando la festa. E andremo avanti su questa strada, ancora e poi ancora”, fa sapere Bruno che ringrazia la polizia locale anche “bisognerebbe impegnarla su ben altro ma ci tocca fare anche questo e lo facciamo”.

“Ringrazio anche quei concittadini, che mi auguro nel tempo possano essere sempre di più, disposti a collaborare per ripristinare ciò che dovrebbe essere assolutamente normale in un vivere civile: rispettare le regole”, conclude.

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Redazione

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