Parete. Uccide vicino per parcheggio: 74enne resta in cella

Resta in carcere il 74enne Armando Ortodosso, che sabato pomeriggio intorno alle 16 ha ucciso a colpi di pistola a Parete, nel Casertano, il vicino di 60 anni Sebastiano Tessitore in seguito ad una lite scoppiata per questioni di parcheggio all’interno degli spazi condominiali.

Lo ha stabilito il gip Daniele Grunieri del tribunale di Napoli Nord – Aversa, che non ha convalidato il fermo disposto qualche ora dopo l’omicidio dalla Procura per mancanza del pericolo di fuga.

Comunque emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, sussistendo i gravi indizi e il pericolo di reiterazione del reato.

L’omicidio per il posto auto

I fatti sono avvenuti nel primo pomeriggio di sabato 13 aprile, nelle palazzine popolari di via 2 Agosto in quel di Parete.

Ortodosso, ex guardia giurata, ha confessato il delitto, spiegando di aver iniziato a litigare con la vittima perché questi aveva parcheggiato l’auto in modo tale da impedirgli di accedere al garage.

“Come hai parcheggiato l’auto? Spostala” avrebbe detto Ortodosso al 60enne, che si sarebbe però rifiutato.

Entrambi che hanno gridato lanciandosi insulti, tanto da spingere residenti e familiari a scendere nell’area parcheggio.

Il 74enne sarebbe risalito a casa per prendere l’arma, una pistola calibro 9 semiautomatica legalmente detenuta, per poi scendere di nuovo, proseguire la lite, e all’ulteriore rifiuto di Tessitore di spostare l’auto, sparare tre-quattro colpi, tutti andati a segno.

A quel punto l’omicida, tra le urla di disperazione dei presenti, si è allontanato tornandosene a casa, mentre i testimoni chiamavano i carabinieri.

L’uomo è poi risalito nel proprio appartamento, dove poco dopo, grazie ad alcuni testimoni, è stato trovato dai carabinieri, cui si è consegnato senza opporre resistenza; i militari hanno anche trovato a casa l’arma del delitto.

La confessione ai Carabinieri

Ha confessato il delitto ed il movente spiegando che l’auto del Tessitore gli avrebbe impedito di entrare in garage.

Ai carabinieri non risultano precedenti interventi per liti tra i due uomini: è probabile che in passato abbiano discusso per il parcheggio negli spazi comuni, senza mai degenerare.

Nella sua confessione, Ortodosso ha mostrato i vari passaggi che hanno portato all’omicidio: dall’aver scarrellato la pistola e poi ha premuto il grilletto con la mano sinistra.

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Redazione

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