Senza green pass, via multa a ristoratore: Prefettura condannata

Non aveva il green pass. Sanzionato dai Carabinieri, poi ricorsi al Prefetto e al Giudice di Pace.

Per quest’ultimo, la sanzione va annullata anche perché ‘il locale era anche casa sua’.

Il giudice di pace di Sulmona, Gianna Cipriani, ha annullato una multa di 600 euro inflitta a un ristoratore 63enne di Pettorano sul Gizio (L’Aquila) e ha condannato la Prefettura dell’Aquila al pagamento delle spese di giudizio per 416 euro.

I fatti risalgono al febbraio 2022, quando erano in vigore le disposizioni sul cosiddetto ‘green pass’.

Per i carabinieri il ristoratore era sprovvisto della certificazione: fu sanzionato con una multa di 600 euro e con la chiusura del ristorante, che poté riaprire solo dopo quaranta giorni.

Il 63enne ha fatto prima ricorso in Prefettura, ma senza successo, poi si è rivolto al giudice di pace che gli ha dato ragione.

Nel verbale, secondo il ricorso curato dall’avvocato Alessia Giovannelli, del foro di Roma, manca l’esposizione dei fatti accaduti, “avendo i Carabinieri indicato su un modulo prestampato, in maniera generica e indeterminata, fatti discutibili come il fatto che il ristoratore viene indicato come ‘lavoratore dipendente’, ma è un coadiutore familiare occasionale”.

La sanzione, ricorda l’avvocato, doveva essere irrogata dal prefetto e non dai carabinieri.

In più “si contesta che l’uomo fosse nel ristorante nella veste di commerciante, ma in quell’edificio ci abita anche, per cui si dà per scontato che stesse lavorando, affermazione ritenuta arbitraria”.

Quindi, multa annullata e Prefettura condannata.

Redazione

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