Lo sposo è ubriaco, rinfresco di nozze finisce in tribunale

Totalmente ubriaco, il rinfresco di nozze finisce nell’aula di un tribunale.

E’ accusato di minaccia, tentata violazione di domicilio e danneggiamento, lo sposo – 34enne – comparso oggi davanti al giudice del Tribunale di Varese.

La vicenda contestata risale al settembre 2021 e si riferisce a un rifresco di nozze organizzato in un’elegante villa a Galliate Lombardo (Varese) affacciata sul lago.

Secondo l’accusa, il 34enne, all’epoca nelle vesti di novello sposo – completamente ubriaco così come la comitiva di amici che partecipava al rinfresco – una volta capito che dopo il taglio della torta non sarebbe più stato servito vino, ha dato in escandescenza.

“Ti taglio la testa”, ha minacciato la proprietaria della villa mimando il gesto, per poi insultarla, cercando di raggiungere l’appartamento della donna e danneggiando ciò che incontrava sul suo cammino.

“Dopo quello che è successo abbiamo smesso di organizzare matrimoni nella nostra villa. Quel lavoro era la mia vita, ma quell’episodio era stato davvero troppo. La sposa era in lacrime”, ha detto la proprietaria della villa che assistita dal suo avvocato ora chiede i danni.

Il 34enne rigetta le accuse pronto a dare la propria versione dei fatti.

Fuggì senza pagare il conto del banchetto di nozze

Un altro caso eclatante – sempre nel settore matrimonio – quello di Frosinone.

I pagamenti (anche se in ritardo) lo hanno salvato da un processo per truffa.

E’ stato per una settimana lo sposo più inseguito d’Italia. Ad accusarlo, lo scorso settembre, era stato Enzo Fabrizi, titolare del Ristorante La Rotonda di Boville (Frosinone) dove si erano celebrate le nozze.

Dopo il banchetto – denunciò il ristoratore ai carabinieri – lui e la moglie hanno fatto le valigie e sono partiti per la luna di miele, senza pagare il conto.

Un conto da 8 mila e 100 euro. Mi hanno versato solo l’acconto (3.300 euro) e sono spariti. E pensare che aveva pensato a tutto il ristoratore: fiori, musica, Siae. Solo l’addobbo 400 euro.

Il ristoratore si è subito allarmato perché lo sposo non rispondeva ai suoi messaggi e, come vedeva il numero, rifiutava la telefonata.

Una bellissima festa con pranzo da 90€ a persona. Poi, al termine, hanno fatto i conteggi e lo sposo ha stretto la mano al ristoratore dicendogli che sarebbe passato il giorno dopo a saldare. Il giorno dopo, invece, ha preso l’aereo per la Germania.

Rintracciarlo all’estero, in verità, non è stato facile. Ma, raggiunto dai familiari e dal suo avvocato, ha subito disposto un versamento di 3.300 euro. E proprio questo versamento lo ha salvato dall’accusa di truffa.

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Redazione

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