Terra dei fuochi, decine di manifestanti davanti a Tribunale
Decine di ambientalisti, volontari di associazioni e cittadini della Terra dei fuochi, hanno manifestato, stamattina, davanti al Tribunale di Napoli.
La loro richiesta: il sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini, imprenditori di Acerra condannati negli anni scorsi, in via definitiva, per disastro ambientale aggravato.
Alcune manifestanti, tra le quali mamme che hanno perso i propri bambini, si sono anche legate, in maniera simbolica, alle inferriate della recinzione del Tribunale, chiedendo “giustizia”.
“Non ci sentiamo tutelati – hanno urlato – abbiamo perso tanti bambini, e lo Stato che ha fatto? Ha restituito milioni a chi ci ha avvelenato. Questo tribunale ha emesso conferma di confisca dei beni oltre il termine previsto dalla legge. Un vizio di forma che ha consentito ai legali degli imprenditori di fare ricorso in Cassazione e vincere”.
“Stamattina, ancora una volta, abbiamo lanciato il nostro grido di giustizia per la Terra dei Fuochi”, ha spiegato Alessandro Canavacciuolo, storico attivista di Acerra, tra i promotori della manifestazione di oggi.
“Non è accettabile che si chieda ai cittadini di non essere omertosi e di denunciare, e poi invece è lo stesso Stato e la stessa magistratura a scaricare e abbandonare i cittadini che ci hanno messo la faccia, mettendo anche la propria vita in pericolo”.
“Ci sentiamo offesi, traditi e moralmente uccisi da chi avrebbe dovuto tutelarci. Se oggi, ancora una volta, abbiamo manifestato sotto al tribunale, è perché abbiamo ancora fiducia nella parte sana della magistratura. Gratteri e la parte sana della magistratura, sono la nostra ultima spiaggia. Si intervenga con un nuovo sequestro dei beni perché il disastro ambientale è in atto. Ringrazio chi, nonostante questa ingiustizia, continua a lottare per la nostra terra”.