Accusati di falso sinistro: assolti per insufficienza di prove
Il Tribunale di Roma in composizione monocratica ha assolto M.V. e P.L. dal reato previsto e punito dall’art. 642 c.p. perché il fatto non sussiste.
I due, difesi dall’avv. Giuseppe Andreozzi di Aversa, erano accusati della falsità di denuncia di un tamponamento subito in Merate (LC) dalla loro autovettura da parte di un motociclo a seguito del quale avevano richiesto risarcimenti danni alla Groupama Assicurazioni costituitasi parte civile nel processo.
Il P.M. aveva chiesto la condanna ad un anno di reclusione per entrambi, richiesta cui si era associata la parte civile.
Tuttavia, le discrasie tra le dichiarazioni rese in dibattimento dal presunto investitore, dal responsabile dell’ufficio tecnico di Teverola (CE) attraverso cui era stata avanzata la domanda e una testimone del sinistro, secondo il Giudice capitolino, in aderenza alle valutazioni della difesa degli imputati, “non consentono di stabilire con certezza come effettivamente siano andate le cose“.