Aversa. D’Angelo: “Il cimitero in una fabbrica della morte”
Non ci sono parole per descrivere le condizioni del cimitero di Aversa dove l’odore della morte resta permeante laddove, a poca distanza da ingresso e servizi igienici.
E’ la scena che si è trovata davanti ai suoi occhi, la candidata sindaco di Aversa, Eugenia d’Angelo.
Un tema, quello del cimitero, affrontato anche nel confronto con gli altri candidati sindaci di Aversa in Citofonare Montone organizzato da LaRampa e RadioPiù.
E’ pieno il cassone installato dalla Tekra e dove sono stati accumulate bare di legno, cassette di metallo che contenevano i resti mortali oltre a lapidi, lumini e vetri distrutti.
Sulle bare aperte i resti di panni e stracci ancora umidi e da cui arriva un acre odore che contribuisce a generare l’impressione di uno squallore unico per un luogo che dovrebbe essere sacro.
La situazione non migliora addentrandosi nell’area cimiteriale: tra le cappelle e sui muri perimetrali sono accumulati depositi di terra e di macerie mentre risulta ancora provvisoria e precaria l’illuminazione interna con cavi sospesi e pali di legno pericolanti per reggerli.
“Le manutenzioni restano una chimera, rimessa alla buona volontà dei dirigenti (quando non sono impegnati a ricevere gli imprenditori con le bustarelle) o del commissario prefettizio”, dice la candidata sindaco D’Angelo.
Le tombe dei bimbi nati morti e dei bambini scomparsi in tenera età, infine, sono praticamente inaccessibili a causa dell’erba alta e croci, lapidi e peluche deposti da familiari affranti, sono a stento visibili.
“Tutto questo – sostiene Eugenia D’Angelo, candidato sindaco del movimento il Basilisco – è indecoroso in un paese civile, dove la cura e il rispetto dei defunti dovrebbe essere una priorità”.
“Invece, come nel resto della città, anche al cimitero a regnare sono la trascuratezza e il degrado che lo trasforma in una fabbrica della morte. Il mio impegno e quello del Basilisco è quello di riportare il decoro ad Aversa restituendo anche serenità ai nostri morti e alle loro famiglie che hanno il diritto di accedere ad un cimitero pulito e ordinato”, conclude D’Angelo.