Bimbi in corteo per Gaza: arriva ispezione ministero
Bimbi in corteo per Gaza a Torino, il Ministero dell’Istruzione invia ispettori per una ispezione. La replica delle maestre: “fermati in ateneo solo per ripararci dalla pioggia”.
Una classe di Chieri, comune di 35 mila abitanti della città metropolitana di Torino, nel capoluogo sabaudo per una gita, terminata l’uscita didattica al ‘Xké?’, il «laboratorio della curiosità» che dista solo due isolati dalla città universitaria, è stata fatta riparare dalle tre maestre che l’accompagnavano, a causa della pioggia cominciata a cadere piovosa all’ora di pranzo, nell’ateneo torinese, che però è occupato da qualche giorno dagli attivisti pro Palestina.
In un breve filmato che gira online, si vedono i bambini gridare ‘Palestina libera’; urlano, battono le mani, alzano le braccia al cielo; uno sventola il vessillo palestinese, molto più alto di lui.
Il ministero dell’Istruzione e del Merito fa sapere in queste ore di aver predisposto un’ispezione per accertare i fatti e appurare eventuali responsabilità dei docenti dell’istituto scolastico.
Le maestre e il preside dell’istituto hanno chiarito che non era prevista la sosta nell’ateneo in cui i bambini sono stati fatti fermare solo perchè la pioggia era forte ed era quasi ora di pranzo.
In effetti nei filmati alcuni piccoli sono seduti per terra e mangiano un panino.
“Non siamo state noi a insegnare ai bambini i canti per la Palestina. Sono stati gli occupanti a intonarli, i nostri alunni li hanno solo ripetuti”, ha detto una delle maestre.
Nell’ateneo è in corso una mobilitazione con tende ‘pro Gaza’ da lunedì scorso. Anche il preside ha difeso le docenti, ripetendo la loro versione.
“Le maestre volevano solo proteggere i bambini dalla pioggia e sono entrate con la classe a Palazzo Nuovo occupato”, ha raccontato Dario Portale, dirigente dell’Istituto comprensivo Chieri.
Ma la Federazione Italia Israele e il Gruppo Sionistico Piemontese hanno definito “sconcertante” l’episodio, “tra l’altro ingiustificabile sul piano didattico”, e si sono rivolti al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Che oggi ha predisposto una ispezione.