Napoli Obiettivo Valore: ‘Assessore renda pubblici pareri dirigenti’

Napoli Obiettivo Valore, la società per la riscossione coatta Imu, non ha i requisiti per notificare ed incassare perché non iscritta agli albi dei concessionari.

I parametri che permettono di svolgere questo tipo di servizio dovrebbero essere chiari a chi lavora nel settore, eppure la giustizia tributaria, in questi giorni, ha bloccato proprio ‘Napoli Obiettivo Valore’ a cui il Comune di Napoli ha affidato un portafoglio di 2 miliardi di euro ovvero il non riscosso Imu degli ultimi 10 anni.

La bufera scagliata contro Palazzo San Giacomo ha un chiaro responsabile politico e amministrativo che risponde al nome di Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio della giunta Manfredi.

A dirlo – tramite nota stampa – Diego Venanzoni, consigliere regionale campano del gruppo ‘De Luca Presidente’.

“Il Comune di Napoli, che finora ha ripianato una piccola parte del deficit esclusivamente con i fondi governativi del ‘Patto per Napoli’, con l’aumento delle tasse e delle tariffe; di addizionale Irpef, di imbarco aeroportuale, di asili nido e mensa scolastica, il tutto a carico dei cittadini napoletani, deve poter contare su una riscossione giusta, precisa, puntuale e quindi utile per alleggerire il carico fiscale sui contribuenti onesti della città”.

“Il Comune di Napoli, che finora ha ripianato una piccola parte del deficit esclusivamente con i fondi governativi del ‘Patto per Napoli’, con l’aumento delle tasse e delle tariffe; di addizionale Irpef, di imbarco aeroportuale, di asili nido e mensa scolastica, il tutto a carico dei cittadini napoletani, deve poter contare su una riscossione giusta, precisa, puntuale e quindi utile per alleggerire il carico fiscale sui contribuenti onesti della città”.

“Ad oggi sappiamo che la giustizia tributaria ha rimesso tutto nelle mani della Cassazione dopo una serie di ricorsi da parte della Napoli Obiettivo Valore che, forse, ha creduto di aver acquisito gli stessi poteri di Municipia,  reale aggiudicatrice della gara indetta dal Comune di Napoli per la riscossione coatta e di cui è “società veicolo”, appellandosi impropriamente ed esclusivamente al principio di proprietà transitiva”.

“A noi, però, è stato insegnato che la legge non ammette ignoranza e mentre attendiamo i tempi della Cassazione bisogna pensare ai cittadini a cui andrebbero bloccate le procedure esecutive, i pignoramenti e le ipoteche”.

“Se il parere dovesse confermare che l’azienda non è mai stata legittimata ad operare, allora, sarebbe un altro enorme problema per il Comune di Napoli che anche dichiarandosi “parte lesa” nel procedimento, certamente non solleva nessuno dalle proprie responsabilità, che verranno sicuramente decise dagli organi preposti”.

“In attesa del giudizio dell’organo amministrativo ultimo, invito l’assessore a rendere pubblici i pareri obbligatori del segretario generale del Comune e dei dirigenti competenti sugli atti di affidamento prodotti che hanno consentito l’affidamento alla Società di responsabilità limitata, Napoli obiettivo valore”.

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Redazione

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