Nipote svuota il conto dello zio

Approfittando della età avanzata e delle condizioni di salute dell’anziano zio, si era fatta fare una delega per operare sul suo conto corrente e lo ha completamente ripulito.

La donna, una 69enne bolognese, è stata indagata per circonvenzione di incapace dai carabinieri del nucleo investigativo di Bologna, che le hanno sequestrato oltre mezzo milione di euro.

L’indagine è stata avviata circa un anno fa dopo che la figlia del 94enne proprietario delle somme, rientrata a Bologna dall’estero dove vive in occasione del funerale del padre, ha scoperto che sul conto del genitore erano stati eseguiti diversi movimenti bancari, tra cui prelievi, bonifici nazionali e internazionali e trasferimenti di titoli, per centinaia di migliaia di euro.

Alla fine il saldo era di appena 100 euro.

Nel corso delle indagini i carabinieri hanno scoperto che, qualche anno prima della morte dell’anziano, la nipote lo aveva indotto a farle una delega, che la autorizzava a operare incondizionatamente sul conto corrente.

Nei giorni scorsi il Gip ha così disposto il sequestro preventivo della somma di 521.520 euro trovati nella disponibilità della 69enne.

Conto correnti, 43 miliardi di depositi in meno nel 2023

Sul conto correnti degli italiani a fine 2023 erano collocati 1.153 miliardi di euro. In un anno il saldo totale è sceso di 43 miliardi, il 3,6%.

E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Fabi sui conti degli italiani secondo il quale la Lombardia ha il record di liquidità con 235 miliardi (il 20% del totale), mentre il Sud è penalizzato sia sulla liquidità che sui rendimenti.

 In dettaglio, secondo il Rapporto della Fabi,con 5.000 euro sul conto corrente in banca si guadagnano 18,2 euro l’anno a Trento e Bolzano, 15 euro a Firenze, 13 euro a Roma, 11 euro a Milano e Perugia.

La stessa somma, invece, frutta appena 6,5 euro a Napoli, 7 euro a Trieste, 8 euro a Catanzaro, Potenza, Genova e Aosta. Poco più fortunati i correntisti di Torino con “incasso” annuo da 8,5 euro.

Le banche ad Ancona e Cagliari assicurano 10 euro, mezzo euro in più di Bari, Bologna, Campobasso e Palermo che si attestano a quota 9,5 euro.

A 9 euro tondi si trovano Venezia e Pescara. Gli interessi praticati dalle banche sui conti correnti – seppur particolarmente contenuti, nonostante l’aumento del costo del denaro portato dalla Banca centrale europea al 4,5% tra il 2022 e il 2023 con 10 rialzi in 14 mesi – non sono tutti uguali nel Paese.

“Si registrano – sottolinea la Fabi- ampie divergenze territoriali e regionali nei rendimenti che le banche riconoscono sui “salvadanai” della loro clientela”.

Dopo la Lombardia in testa con il 10,5% e il 9,2% del totale ci sono Lazio e Veneto. La classifica segue poi con La classifica prosegue poi con: 97,7 miliardi in Emilia Romagna (8,5%), 90,1 miliardi in Piemonte (7,8%), 87,7 miliardi in Campania (7,6%), 72,9 miliardi in Toscana (6,3%), 60,4 miliardi in Puglia (5,3%), 58,1 miliardi in Siclia (5,1%), 32,1 miliardi in Liguria (2,8%), 30,3 miliardi nelle Marche (2,6%), 28,7 miliardi in Trentino Alto Adige (2,5%), 26,1 miliardi in Friuli Venezia Giulia (2,3%), 25,6 miliardi in Calabria (2,2%), 23,1 miliardi in Abruzzo (2,0%), 22,7 miliardi in Sardegna (2,0%), 14,3 miliardi in Umbria (1,3%).

Sotto quota 1%, nel terzetto di coda, si trovano la Basilicata con 10,8 miliardi (0,9%), il Molise con 6,1 miliardi (0,5%) e la Valle d’Aosta con 2,7 miliardi (0,2).

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Redazione

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