Spara contro la casa della fidanzata della figlia
Per vendicare un presunto tradimento subito dalla figlia 13enne da parte di una fidanzata, l’11 settembre di due anni fa avrebbe sparato, in compagnia di un complice, alcuni colpi di pistola contro l’abitazione della ragazzina con cui la figlia aveva avuto una relazione.
Una lite tra ragazzine per un presunto tradimento, l’incomprensione di un padre che non accetta la relazione omosessuale della figlia, e i legami con uno dei clan mafiosi del territorio.
Si inserisce in questo contesto la ‘spedizione punitiva’ compiuta dal padre di una tredicenne della provincia di Bari per vendicare il “patimento amoroso” subito dalla figlia tradita dalla fidanzata coetanea, si legge nell’ordinanza con cui la gip ha disposto l’arresto in carcere per il genitore della giovane, oggi 39enne, e un 30enne ritenuto suo complice.
I fatti risalgono a settembre del 2022.
Stanno per scoccare le due del pomeriggio quando il padre della ragazzina, dopo aver saputo della lite tra la figlia e la ex, decide di raggiungere la casa in cui vive l’altra giovane con la madre e la sua compagna.
Quest’ultima, dopo aver sentito bussare con violenza al portone, si affaccia dal primo piano e vede l’uomo armato con un revolver calibro 38 che spara due colpi contro di lei.
Fa in tempo a rientrare e l’uomo spara ancora.
In casa ci sono anche la madre, la sorellina e il fratellino della fidanzata ritenuta ‘colpevole’ del tradimento.
E c’è anche un’altra ragazza maggiorenne. I proiettili entrano in casa passando dalla finestra. Si conficcano ovunque, anche nel soffitto e sul davanzale.
Nessuno rimane ferito.
A poca distanza dall’uomo che spara c’è il suo complice e, ancora qualche metro dopo, la 13enne tradita.
Suo padre fu già condannato nel 2014 per associazione di stampo mafioso e oggi è stato arrestato per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e dai futili motivi, oltre che per porto e detenzione illegale di armi.
Negli atti si legge che il 39enne viene a sapere casualmente, dopo la lite tra le ragazzine, che sua figlia ha una relazione con un’altra ragazza.
E questa cosa, “non recepita bene dall’indagato, diviene il motivo della vendetta” che lo convince a intervenire, “a suo modo” per “sistemare la faccenda”.
Si “comprende così – prosegue l’ordinanza – tanta violenza espressa: egli manifesta prima la sua ira, richiamando l’attenzione delle donne che in quel momento erano in casa e dopo, avendo” notato “la presenza di una di esse che si affaccia, gli esplode contro almeno due colpi di arma da fuoco. E’ chiaro che spara per ammazzarla e non è certo per sua volontà che tale evento non si concretizza”.