Un successo il progetto nazionale di legalità ‘Onda Pazza’
Oggi nella sala dell’ex Oratorio del Palazzo dei Musei di Modena, si è svolto l’evento di chiusura del progetto nazionale di legalità nelle scuole “Onda Pazza – il filo della memoria”, finanziato dal ministero dell’Istruzione e del Merito.
I testimoni
Dopo il benvenuto dei responsabili di due dei diversi soggetti che hanno realizzato il progetto, attraverso i responsabili Alessandro Gallo (associazione Caracò), Caterina Gambetta, project manager, e Stefano Tè, direttore artistico, del Teatro dei Venti, c’è stato l’intervento dei testimoni della legalità che hanno partecipato all’avvio dei diversi programmi nelle scuole. Luisa Impastato, nipote di Peppino, assassinato dalla mafia in Sicilia, Arianna Mazzotti, nipote di Cristina, vittima innocente della ‘ndrangheta, Beatrice Federico, moglie di Raffaele Pastore, che nel 1996 venne ucciso dalla camorra dopo la denuncia per racket di due anni prima, Celeste Costantino, che si occupa da sempre di politiche culturali, tematiche di genere, comunicazione e mafie, e Alessandro Gallo, figlio e nipote di due esponenti importanti della camorra napoletana degli anni ’80 che, grazie al teatro, capì ben presto da che parte stare, decidendo di tenersi lontano dalla malavita, anzi combattendola attivamente.
La presentazione
A seguire, sono stati proiettati gli estratti del video finale prodotto da Caracò nelle sette regioni coinvolte e presentati i prodotti realizzati dagli studenti: graphic novel, podcast e video.
Infine, è stato dato spazio alle letture di brani del libro “La giusta parte”, edito da Caracò.
Questo lavoro racconta, in un continuum armonico di verità, emozioni e rabbia civile, la lotta quotidiana di una serie di persone, che hanno scelto, tra le tante alternative possibili, quella più impegnativa: stare dalla giusta parte.
Cos’è il progetto “Onda Pazza”
“Onda Pazza – il filo della memoria” è un progetto che si è proposto di creare momenti di riflessione e divulgazione sul tema della legalità e della memoria coinvolgendo le scuole di 7 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna). Il programma ha previsto incontri con testimoni dell’antimafia che hanno promosso, negli istituti scolastici che hanno aderito al progetto, laboratori creativi con l’obiettivo di realizzare materiali originali da diffondere a livello nazionale.
I partner
Le realtà coinvolte, oltre Teatro dei Venti e Caracò sono: FNAS – Federazione Nazionale delle Arti in Strada, Stalker Teatro, CRAB Teatro (Piemonte), Teatro Invito, Pandemonium Teatro (Lombardia), Emiliano Valente, Emanuele Di Giacomo, Valentina Virgili (Lazio), ProPositivo (Sardegna), TeatrInGestAzione, Baracca dei Buffoni (Campania), Genìa Labart (Sicilia).
I lavori degli studenti della Campania
Sono stati prodotti 8 podcast, a cura degli operatori di Baracca dei Buffoni e di TeatrInGestAzione, 8 storie diverse che lasciano spazio all’immaginazione. Alcune storie raccontano di un Paese dei Balocchi governato dalla menzogna e dagli illeciti, un quartiere di case blu che smette di restare in silenzio, un mondo che nel 2040 si libera dalla camorra. Altre sono ispirate dalla domanda “Come sarebbe andata se…”, in riferimento alla storia di Raffaele Pastore, vittima del racket, del quale i ragazzi hanno avuto testimonianza direttamente dalla moglie Beatrice Federico.
Istituti coinvolti: classe 3A dell’ I. C. statale “Darmon”, Marano di Napoli, classi seconde dell’I.C. Statale “Imbriani-De Liguori”, Napoli, classe 4E del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”, Napoli, classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri”, Marigliano (NA), classe 2A dell’ I. C. statale “G. Carducci”, Mariglianella (NA), con i percorsi a cura di TeatrInGestAzione.
Classe 3D dell’ I. C. “Ludovico Ariosto”, Arzano (NA), classe 4B dell’ I. S. “Don Geremia Piscopo”, Arzano (NA), classe 3A del Liceo scientifico “Giordano Bruno”, Arzano (NA), con i percorsi a cura di Baracca dei Buffoni. In totale sono stati 151 gli studenti coinvolti.
“Il progetto Onda Pazza ha sensibilizzato le giovani generazioni sui temi della memoria e del contrasto alle mafie, attraverso lo sguardo dei testimoni dell’antimafia. Con questo progetto abbiamo esercitato la memoria delle vittime innocenti di mafia attraverso i linguaggi creativi dei ragazzi e delle ragazze delle 35 classi delle 7 regioni che hanno partecipato al percorso, circa mille studenti in totale”, ha dichiarato Alessandro Gallo, direttore scientifico del progetto e presidente dell’associazione Caracò.