Due vigilesse aggredite fuori scuola

Due vigilesse della Polizia Municipale aggredite e minacciate verbalmente da un uomo, fuori scuola, poi denunciato: è quanto accaduto a San Giorgio a Cremano (Napoli).

A darne notizia il sindaco, Giorgio Zinno, sulla pagina sua facebook.

Stando alla ricostruzione dei fatti, l’uomo aveva parcheggiato l’auto in un posto vietato per accompagnare il figlio all’interno del cortile.

Al richiamo delle vigilesse – scrive il sindaco su fb – ha inveito contro di loro, minacciandole verbalmente e gridando a voce alta di non considerare in alcun modo il loro avvertimento e di non riconoscere l’autorità della Polizia Municipale.

Sul posto si è reso necessario l’intervento di una pattuglia della Municipale in supporto alle colleghe, oltre alla Polizia di Stato chiamata da un ispettore fuori servizio che ha assistito alla scena.

L’uomo, condotto in Commissariato, è stato denunciato.

“Siamo vicini alle nostre agenti di Polizia Municipale che ringraziamo per il lavoro che svolgono e per i rischi che corrono solo al fine di assicurare sicurezza e rispetto delle regole – scrive il sindaco -. Grazie anche alla Polizia di Stato per essere intervenuta e esser sempre presente”.

Sputi e insulti contro vigilesse che lo multarono: condannato

Sputò contro le due vigilesse che lo avevano multato per divieto di sosta. Insultandole anche con frasi sessiste.

Adesso, l’autore della furiosa reazione, scena che fu anche ripresa con un telefonino da un testimone che postò il video su Youtube, è stato condannato dal Tribunale di Marsala a sei mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale, nonché al pagamento di un risarcimento danni alle due vigilesse, che si sono costituite parte civile.

L’episodio avvenne il 30 gennaio del 2018 nella centrale via Vittorio Emanuele II, a Castelvetrano (Tp).

Ad essere condannato un 43enne, nato a Mazara del Vallo ma residente a Castelvetrano.

L’uomo aveva parcheggiato la sua auto, una Bmw, proprio nello spazio riservato alla polizia municipale.

Ad emettere la sentenza di condanna è stato il giudice monocratico Bruno Vivona.

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Redazione

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