Aversa. Affresco Chiesa Santo Spirito: “1300 o 1500?
“1300!”. “No, 1500”. C’è dibattito sulla nuova scoperta storico-artistica nella chiesa parrocchiale di Santo Spirito in Aversa.
Stiamo parlando dell’affresco rinvenuto proprio nella chiesa sita su via Roma e presentato alla città – quest’oggi – al termine di un delicato processo di restauro e alla presenza del vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo.
L’affresco, che si trova alle spalle dell’altare tridentino e che risultava coperto dalla calce, è stato liberato dall’imbiancatura.
Il parroco, don Alfonso d’Errico, ha fatto partire l’opera di ‘scopritura’ poiché attirato dal tenue riaffiorare dalla parete delle tre aureole dipinte – oltre che incise – presenti nella raffigurazione.
“Tempo fa avevo notato emergere dall’intonaco delle forme circolari raggiate e ne ho informato il vescovo e l’ufficio per i Beni Culturali della nostra diocesi”, ha detto il prelato.
In seguito, con la collaborazione con la Soprintendenza, si è deciso di commissionare un saggio approfondito del ritrovamento, dopodiché si è potuti provvedere alla predisposizione di un progetto di restauro.
Un percorso laborioso e accurato che ha reso necessario innanzitutto il consolidamento dell’affresco, vista la presenza di alcune aree ammalorate.
“Stando alle conclusioni del saggio, siamo nel pieno Trecento”, aggiunge don Alfonso.
Proprio sull’attribuzione temporale, molti studiosi e ricercatori di storia dell’arte non sono d’accordo, in quanto pare che quel dipinto si collochi in pieno 1500.
Dubbi che dovranno chiarire i veri esperti.
IL DIPINTO
La raffigurazione, identificabile come ‘Cristo in pietà’, presenta Gesù morto – ma non ancora risorto – che emerge dal Sepolcro mentre, alle sue spalle, si stagliano la croce e i simboli della passione.
Ai lati del Cristo si possono ammirare la Madonna Addolorata e San Giovanni.
La tipologia iconografica del Nymphios o “Cristo Sposo”, così chiamato in riferimento alle nozze che Dio ha inteso celebrare con la Chiesa e con l’umanità per mezzo del suo figlio.
Questo tipo di raffigurazione pittorica veniva generalmente riprodotta su tavola ma se ne sono riscontrati esemplari anche sulle pareti delle chiese, oltre che sulle miniature dei codici.
L’affresco della chiesa parrocchiale di Santo Spirito presenta proprio questi requisiti e riferimenti iconografici e figurativi.
LA CHIESTA DI SANTO SPIRITO
La chiesa parrocchiale di Santo Spirito, sita in Via Roma ad Aversa, era un’antica commenda dei cavalieri di Santo Spirito in Sassia.
Anche se se ne ignora la fondazione, alcuni documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano facevano risalire al XVI secolo la presenza della chiesa come rettoria collocata fuori le mura cittadine, per l’esattezza al 1565 (una datazione che andrebbe dunque riscritta, proprio alla luce delle informazioni legate all’importante ritrovamento appena presentato).
Nell’Ottocento Aversa conobbe una nuova e importante espansione anche al di fuori delle mura, cosa che nel 1825 spinse l’allora vescovo celestino Francesco Saverio Durini a rendere la chiesa di Santo Spirito una parrocchia.
L’11 dicembre 1825 fu istituita la nuova parrocchia ed il 5 novembre del 1826 furono date le consegnata al nuovo parroco.
Come riportano le fonti storiche, agli inizi del ventesimo secolo la chiesa di Santo Spirito si mostrava incuneata tra gli edifici Ottocenteschi, cosa che ne limitava molto la riconoscibilità e la visibilità.
Per questo motivo si decise di realizzare una nuova facciata in stile con un profondo ingresso.
Nei decenni successivi, diversi eventi provocarono danni di diversa natura all’edificio di culto: nel 1930 infatti, la chiesa risultò danneggiata da un forte evento sismico, che ne provocò ingenti problemi di stabilità.
Ancora, otto anni dopo un’alluvione lesionò un dei pilastri, riparato successivamente dalle fondamenta.
Anche nel corso del secondo conflitto bellico non mancarono altri danni, precisamente nel 1945, provocati stavolta dallo scoppio di munizioni custodite a poche centinaia di metri dalla chiesa.
Nel 1954 il parroco Montesano si fece portavoce di ulteriori lavori di restauro.
Ma il terribile terremoto del 1980 comportò nuovi e seri danni anche alla chiesa di Santo Spirito: grazie alla cura del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania, negli anni successivi furono eseguiti i lavori di rifacimento dell’intero tetto, rinforzo delle strutture portanti, riparo delle cornici e degli stucchi interni, nonché il ripristino degli intonaci della facciata e relativa tinteggiatura.
Nel 2013 la chiesa è stata nuovamente oggetto di lavori di restauro, consolidamento e risanamento degli intonaci interni ed esterni, oltre che di tinteggiatura.