Aversa. Incendio viale Europa: i primi risultati Arpac

Continua il monitoraggio della qualità dell’aria da parte di Arpa Campania in seguito all’incendio che ha colpito un deposito di materiale idraulico – sanitario ad Aversa lo scorso 19 giugno.

Le fiamme hanno distrutto diverse autovetture poste nel parcheggio del condominio adiacente e materiale in vetroresina, pvc, ceramica, metallo, posto su bancali di legno, imballati con cartone o pellicola in polietilene.

Le stazioni fisse della rete regionale dell’Arpac a Teverola e ad Aversa –Scuola Cirillo e il laboratorio mobile già presente a Teverola non hanno evidenziato, nelle ore immediatamente successive al rogo, un andamento delle concentrazioni degli inquinanti monitorati riconducibile all’incendio.

Un primo rapporto di prova emesso dal Laboratorio diossine della UOC Siti contaminati e bonifiche in data odierna, inerente la determinazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) in aria campionata nei giorni 19-20 giugno 2024.

Con riferimento al predetto rapporto di prova, si rappresenta, come noto, che diossine e furani vengono di norma determinati in aria ambiente in caso di eventi incidentali, specialmente in concomitanza di incendi che interessano attività produttive, a cui è assimilabile il caso in esame.

NESSUN LIMITE DI RIFERIMENTO

Tuttavia, non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione per la concentrazione di diossine in aria ambiente; un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal Laenderausschuss fuer Immssionsschutz (LAI – Germania), pari a 0,15 pg/Nmc [I TEQ]. Il valore rilevato nel corso del campionamento de quo (pari a 1,84 pg/Nmc [I TEQ]) è superiore a detto valore di riferimento.

Si sottolinea che i valori di diossine – di solito più elevati nel primo ciclo di rilevazioni – tendono a diminuire abbastanza celermente nelle fasi successive.

Valori nella norma anche per le centraline fisse della città di Napoli interessata lo stesso giorno da un grosso incendio sulla collina dei Camaldoli.

Il 20 giugno l’intera rete di monitoraggio regionale ha invece superato il limite di concentrazione giornaliera del Pm10 a causa del fenomeno naturalistico di un eccezionale afflusso di polveri sahariane.

INCENDIO AVERSA

Il vasto incendio si è sviluppato due giorni fa.Davanti agli occhi materiali di plastica fusi, vegetazione ed auto bruciata, palazzi confinanti danneggiati.

Il rogo – che ha colpito anche le strade adiacenti: Via Altavilla, Via IV Novembre – si è verificato ieri intorno alle 12. Numerose le segnalazioni dei cittadini ai centralini del 115.

I caschi rossi hanno mobilitato diverse squadre (giunte anche da fuori provincia) sul posto per spegnere il rogo che ha sprigionato una enorme nube di fumo nero.

Le fiamme hanno lambito alcune abitazioni che sono in prossimità del deposito: distrutte anche 5 auto.

Qualcuno ha dormito fuori casa, da amici o parenti; altri hanno preferito restare nelle proprie abitazioni per paura di atti di sciacallaggio.

Su cosa ha innescato le fiamme e da dove sono sono partite, tutto sarà appurato dagli inquirenti e dalla Polizia Giudiziaria dei Vigili del Fuoco.

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Redazione

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