Chiama la centrale operativa e minaccia di usare pistola
Chiama il 113, la centrale operativa e minaccia di usare una pistola ad aria compressa.
Nell’intercorsa nottata a Prato, la Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un uomo di nazionalità romena, in quanto responsabile dei reati di procurato allarme e resistenza a pubblico ufficiale.
Nel dettaglio, era quasi mezzanotte quando un uomo chiamava questa centrale operativa, riferendo di abitare in via del Molinaccio, chiedendo l’intervento immediato di una Volante, che lo fermasse prima che cominciasse a sparare
Attesa la particolarità della segnalazione, due Volanti ed altri equipaggi di polizia impegnati in altro servizio si precipitavano senza ritardo sul posto e prese le precauzioni del caso, si portavano presso l’alloggio in argomento, dove ad aprire la porta era un uomo, con in mano una pistola, sempre rivolta verso il pavimento, il quale veniva prontamente disarmato, senza che opponesse resistenza.
Dopo poco tempo sopraggiungeva la madre, anch’ella presente nell’alloggio, che riferiva che l’uomo fosse suo figlio, poi identificato per un romeno di 40 anni, pregiudicato per diversi reati, anche per maltrattamenti in famiglia e porto d’armi, aggiungendo che lo stesso nel corso della serata precedente aveva abusato di bevande alcoliche
L’arma in questione risultava essere una pistola ad aria compressa, di libera vendita, detenuta e brandita senza il tappo rosso.
Durante le fasi dell’accompagnamento in Questura, l’uomo assumeva un contegno ostile e minaccioso verso gli operatori, cercando, senza esito, di colpirli, con l’ostentazione di atteggiamenti provocatori.
Giunto in ufficio, a seguito delle condizioni psicofisiche manifestate, veniva fatta intervenire in loco un’ambulanza del 118, per eventuali accertamenti sanitari, peraltro richiesta anche dallo stesso autore degli episodi, il quale, una volta giunta, rifiutava esplicitamente ogni cura medica.