È morto Armando Arcangeli: fondò la Valleverde
Era conosciuto, nel mondo della calzatura e dell’imprenditoria come il ‘Signor Valleverde’.
Armando Arcangeli, fondatore della celebre azienda di scarpe di stanza a Coriano è morto ieri all’età di ottanta anni.
I funerali si svolgeranno domani pomeriggio (12 giugno) nella chiesa corianese di Sant’Innocenza di Montetauro.
Su quel marchio, divenuto un’icona della calzatura ‘Made in Italy’, ci avevano ‘messo la faccia’ – per spot – star di Hollywood come Kevin Costner, che in una pubblicità, imbottigliato nel traffico di Manhattan, scendeva dall’auto e invitava tutti a muoversi con lui perché, recitava “è bello camminare in una Valleverde”.
E poi stelle del pallone come Pelé’ o della Formula Uno come Eddie Irvine. Una scintillante Raffaella Carrà.
Accomunati da quel ‘brand’, Valleverde appunto, nato negli anni 70 sulle colline Riminesi, finito in procedura fallimentare nel 2013 e ‘salvato’ nel 2015 da un’altra azienda romagnola di Lugo, nel Ravennate: la Silver 1 che, all’asta, si era portata a casa la produttrice di scarpe, mettendo sul piatto 9 milioni.
Nel dicembre del 2022 il Tribunale di Rimini aveva condannato, in primo grado, Arcangeli a 4 anni e 6 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, distrattiva e preferenziale e per alcuni reati chiudendo il procedimento nato dopo il fallimento nel 2013 della società Spes, in precedenza denominata ‘Valleverde Calzature’.
“Desidero esprimere il cordoglio dell’amministrazione comunale – osserva il sindaco di Coriano, Gianluca Ugolini – per la scomparsa di Armando Arcangeli. Una figura che, a partire da Coriano in cui aveva fondato l’azienda Valleverde, ha tracciato un punto fermo nella storia dell’imprenditoria romagnola per estro e innovazione in grado di superare i confini nazionali e far conoscere in tutto il mondo le sue calzature pratiche e confortevoli”.
“Nella sua lunga attività imprenditoriale – conclude il primo cittadino – il patron della Valleverde ha dato lavoro a tantissime famiglie corianesi contribuendo ad aumentare l’indotto dell’economia locale e a portare oltre confine il nome di Coriano con testimonial del calibro di Raffaella Carrà, Pelè e tanti altri”.