Sant’Arpino. Sagra del Casatiello, successo per la 30esima edizione

“Si è conclusa la speciale edizione del trentennale della Sagra del Casatiello, che è diventata un fiore all’occhiello ed un marchio identificativo del comune di Sant’Arpino”.

Queste le parole della Pro Loco di Sant’Arpino, che ha fatto un rendiconto analitico degli esiti della manifestazione tenutasi nell’ultimo week end nel centro storico della cittadina atellana.

Anche quest’anno è stata vinta una sfida organizzativa complessa il cui successo non è affatto scontato in realtà sociali come le nostre ove la carenza di infrastrutture e l’assenza di un solido tessuto economico rende difficile realizzare manifestazioni pubbliche di un certo livello”.

Un grande sforzo organizzativo, compiuto dal presidente Aldo Pezzella, ha avuto un grande riscontro nella popolazione locale che attende ogni anno, con entusiasmo, quest’evento ormai stratificato nella memoria collettiva del paese”.

Migliaia i visitatori, molti dei quali provenienti da fuori comune.

Quattro gli stand espositivi dei panificatori – uno in più rispetto alla precedente edizione del 2023 a conferma della capacità attrattiva dell’evento – che hanno prodotto un casatiello fumante e dal gusto inarrivabile deliziando il palato delle migliaia di visitatori che ormai non sanno più rinunciare a quest’autentica emozione del gusto.

Nutrita e qualificante è stata la partecipazione degli alunni dei licei artistici della Campania che con i loro docenti hanno proposto tante idee grafiche, innovative ed originali, per il manifesto del 2024.

Tre grandi serate di spettacoli di musica popolare, folkloristica e popolare che hanno creato la giusta armonia e l’atmosfera adeguata per chi volesse vivere un momento magico e d’altri tempi.

“Particolarmente riuscito il “gemellaggio” con la “Festa della Tammorra” che ha fatto tappa a Sant’Arpino avviando una collaborazione tra la Pro Loco e quest’evento di livello regionale che promuove la valorizzazione di musica legata al lavoro dei campi ed ai festeggiamenti popolari dei pellegrini in linea con le origini della nostra Sagra. Molto apprezzata anche l’ospitata della “paranza picentina” rinomata formazione di musica folk tradizionale del Sud Italia”.

“Ottima l’affluenza di pubblico presso la Pinacoteca comunale di Arte Contemporanea “M. Stanzione” dove è stata allestita la mostra d’arte collettiva “Il gusto dell’Arte che emoziona” con la partecipazione di artisti locali le cui opere hanno riscosso tanti plausi”.

“Molto apprezzate le visite guidate al Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” ed alla Chiesa di Sant’Elpidio (grazie alla disponibilità di Don Michele Manfuso), curate brillantemente dai giovani volontari di “Spazio virale” e “Forum dei Giovani”. Un momento significativo quest’ultimo perché salda sempre più la collaborazione con le giovani generazioni preparando il terreno per un ricambio generazionale attraverso la trasmissione di saperi e competenze acquisite nel tempo”.

Un’altra delle riuscite novità di quest’anno è stato il seminario sull’abbinamento dei vini al casatiello – organizzato in sinergia con l’Associazione Italiana Sommelier – con la presenza di qualificati degustatori giunti a Sant’Arpino da diverse località campane.

In piazza l’associazione “Sud Folk Dance” ha coinvolto centinaia e centinaia di visitatori in balli popolari; centinaia gli stand artigianali che hanno esposto i loro prodotti lungo via San Giacomo attirando la curiosità dei visitatori.

“Grazie a questo evento Sant’Arpino ha vissuto tre giorni di armonia e spettacoli, di visibilità e di positività, mettendo in risalto le nostre eccellenze culturali, gastronomiche e artistiche con relativo indotto economico e rivitalizzazione del nostro centro storico”.

“E’ grazie ad eventi come la Sagra che la nostra Comunità apre le porte alle migliaia di visitatori innescando dei virtuosi meccanismi sociali ed economici – che ormai durano un intero anno – che nel tempo hanno sviluppato occupazione e professionalità”.

“Durante tutto l’anno, a Sant’Arpino giungono “forestieri” per acquistare del buon Casatiello che grazie alla Pro Loco è diventato un simbolo di identità, riscatto, economia e tanto altro”.

“La trentesima edizione della Sagra ha dato ulteriore forza a questo processo di sviluppo che dei visionari – tenaci e lungimiranti – portano avanti con determinazione e sacrificio da lunghi decenni. Il successo straordinario di questa edizione della Sagra del Casatiello ci motiva sempre più e ci conferma ancora una volta che la strada intrapresa è quella giusta”.

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Redazione

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