Un padre scrive al sindaco: “aiutate mia figlia minacciata dall’ex”
“Viviamo un incubo costante, vi chiedo aiuto”. E’ un passaggio della lunga lettera, accorata e disperata, di un padre che teme per la figlia 35enne, perseguitata dal suo ex compagno.
L’appello, pubblicato anche sui social, è rivolto tra gli altri al sindaco di Bacoli, il comune flegreo dove la donna minacciata risiede.
E Josi Gerardo Della Ragione, il primo cittadino, si fa portavoce del grido d’aiuto del genitore, un imprenditore: “Ho scritto alle più alte cariche dello Stato. Come sindaco, a nome del popolo bacolese, per sollecitare tutti gli interventi dovuti, necessari, urgenti”.
La donna ha avuto una relazione per circa dieci anni con un uomo del posto; relazione interrotta alla fine del 2022.
Ma l’uomo non si sarebbe rassegnato alla fine di questa storia iniziando ad avere – come si legge nella lettera – un atteggiamento aggressivo.
E le cose sarebbero peggiorate quando la donna, otto mesi fa, ha avviato una nuova relazione.
Una vicenda lunghissima e dolorosa che, spiega il papà disperato, sarebbe stata riferita più volte alle forze dell’ordine con il racconto circostanziato di una serie di episodi che si sono succeduti nel corso dell’ultimo anno e mezzo.
Fatti che, a suo dire, sarebbero avvenuti anche in pubblico, per strada. Il sindaco di Bacoli si schiera senza riserve col genitore.
“EVITARE ENNESIMO FEMMINICIDIO”
“Sua figlia riceve da tempo minacce di morte, violenze ed intimidazioni dal suo ex fidanzato. Una storia terribile fatta di soprusi, paure e tentati omicidi sfiorati. Bacoli tutta vi è vicina. E faremo di tutto per evitare l’ennesimo femminicidio“, scrive sui social Della Ragione, che chiede interventi urgenti e offre tutto il suo sostegno ad un uomo che, “mosso da disperazione, oltre che da amore paterno, ha trovato il coraggio di rendere pubblico questo strazio”.
“Abbiamo attivato i Servizi Sociali. Sono assolutamente certo che ognuno farà la propria parte, e più del proprio dovere, per fermare questa tragedia annunciata. Stiamo organizzando un corteo popolare di solidarietà e vicinanza concreta, perché le marce non si fanno solo dopo l’irreparabile, ma prima, e noi vogliamo affiancare questa nostra famiglia in difficoltà”.
“Vogliamo anche scuotere tutte le donne ad uscire allo scoperto. Ed a denunciare le violenze subite. Noi ci siamo. Questa lettera ci scuote tutti a fare di più. Come genitori, come istituzioni. Insieme, siamo più forti”.