Blackout, ondata di caldo, picco condizionatori e rete obsoleta

Ventilatori e condizionatori sono i rimedi contro il caldo che flagellato la Campania, nonché la causa del blackout elettrico che ha interessato e sta interessando alcune zone. 

Il termometro ha superato i 35 gradi in città e l’utilizzo di impianti di climatizzazione sta provocando il sovraccarico della rete elettrica.

L’aumento del consumo di energia e del massimo carico registrato sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica porta ad una conseguenza.

Quale? Case ed esercizi commerciali senza corrente.

Le zone interessate

Tra ieri ed oggi si registrano ancora criticità, con blackout lunghi, in particolare nelle zone tra Casal di Principe, Villa di Briano, San Cipriano, Trentola-Ducenta, San Marcellino e parte di Aversa.

Stessa situazione ha colpito ieri, oltre che l’area di Caserta, anche Casagiove, Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Curti, Casapulla, Casagiove, San Nicola la Strada e Capua, in particolare la frazione di Sant’Angelo in Formis.

In alcune zone, per sopperire ai disagi, installati generatori e power station ad energia ridotta.

In qesto momento, ci sono diversi blackout circoscritti in altri comuni del Casertano e Napoletano – e delle altre province campane – con procedura di ripristino in poche ore.

Da ore, al lavoro, le squadre di tecnici messe in campo da E-Distribuzione.

la mappa delle disalimentazioni in tempo reale in Campania

LEGENDA:
Il simbolo – in rosso – della ‘corrente‘: interruzione improvvisa, tecnici al lavoro
Il simbolo – in giallo – della ‘chiave inglese‘: intervento programmato

I blackout prolungati — ci dicono chi lavora nei pronto interventi — si devono ai ‘guasti complessi’, cioè a quei casi in cui le operazioni di riattivazione richiedano l’intervento sul posto di tecnici specializzati nella ricerca del punto esatto dove intervenire e nelle attività di scavo per portare alla luce la porzione di rete da riparare.

La presenza di automobili, sottolineano gli operatori, incide nell’allungamento dei tempi per permettere ai carri attrezzi di sgomberare l’area.

I consigli degli esperti

Il ripristino dell’energia elettrica porta tutti ad riaccendere condizionatori e ventilatori alla massima portata creando nel giro di pochi minuti un nuovo collasso della rete.

Per ovviare a ciò, esistono delle regole pratiche da seguire.

Gli impianti di condizionamento, il cui utilizzo ideale è con porte e finestre chiuse e il sistema di deumidificazione attivato, non andrebbero impostati ad una temperatura inferiore a 27°.

Gli elettrodomestici più energivori come lavatrici e lavastoviglie andrebbero avviati durante le ore notturne quando è minore la richiesta di potenza elettrica, scegliendo programmi a basse temperature e basso consumo.

È sempre utile avere comportamenti sostenibili nel limitare i piccoli sprechi: lo spegnimento, senza mantenere in stand-by, delle apparecchiature non in uso.

Cosa fare? Tocca ai sindaci del circondario aversano intervenire. Un tavolo di confronto con E-Distribuzione (la società del gruppo Enel che si occupa della manutenzione delle linee di trasmissione),  Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e Prefettura di Caserta per mettere in pratico un piano di rifacimento della linea principale e di quelle secondarie, ormai obsolete per il 2024.

I disagi arrecati a migliaia di cittadini per l’interruzione di fornitura dell’energia elettrica iniziano a diventare un serio problema.

Non possiamo parlare di digitalizzazione, telelavoro, telemedicina e banda larga se nelle abitazioni e nelle aziende non arriva l’energia elettrica.

Purtroppo è alcuni anni che – durante il periodo estivo – il blackout della fornitura di energia elettrica è una costante.

A ciò si aggiungano anche costanti cali di tensione che danneggiano in modo irreparabile le attrezzature collegate alla rete, causando danni economici ad aziende e famiglie.

I cittadini fanno appello ai consiglieri provinciali e regionali, deputati e senatori del circondario casertano di intervenire quanto prima su questa problematica.

Un problema di carattere generale che fa fatica ad essere risolto, creando continui disagi.

I vari standard delle interruzioni elettriche

In materia di interruzioni, per mantenere alta la qualità del settore, sono previsti determinati standard che variano sia in base alla dimensione del Comune in cui si verifica l’interruzione, sia in virtù della durata dell’interruzione stessa:

  • Comuni con meno di 5.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 16 ore consecutive;
  • Comuni con più di 5.000 ma meno di 50.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 12 ore consecutive;
  • Comuni con più di 50.000 abitanti: l’interruzione non deve superare le 8 ore consecutive.

Nel caso in cui ci sia stata una interruzione superiore allo standard previsto scatta un indennizzo automatico pari a 30,00 euro, incrementato di 15,00 euro per ogni 4 ore di interruzione sino ad un massimo di 300,00 euro, il quale sarà riconosciuto in bolletta dal proprio fornitore per conto del distributore di zona.

Questi indennizzi non precludono l’eventuale possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento del danno nei casi in cui si verificano danneggiamenti a dispositivi/elettrodomestici o impossibilità di poter svolgere l’attività lavorativa.

Il Piano di Emergenza Nazionale

Per scongiurare i black-out in Italia esiste un piano ben preciso il PESSEPiano di Emergenza per la Sicurezza del Sistema Elettrico.

Nello specifico questo piano si attiva quando c’è una carenza di energia elettrica, prevedendo delle interruzioni programmate di energia elettrica a rotazione tra le utenze.

I piani prevedono degli scaglioni in funzione dei quali variano il numero degli utenti coinvolti e la frequenza dei distacchi, i quali sono comunicati da Terna con un preavviso di 30 minuti e non possono eccedere la durata di 90 minuti.

Sicuramente una prevenzione per scongiurare il peggio, ma se si va oltre il rischio di rimanere bloccati in ascensore o nella metro non è proprio una bella situazione.

Redazione

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