Accusato di truffa per aver incassato reddito cittadinanza: assolto
Accusato di truffa per aver incassato per due anni il reddito di cittadinanza senza averne diritto, assolto perché il fatto non sussiste.
E’ quanto stabilito dalla seconda sezione penale del tribunale di Napoli Nord – Aversa nei confronti di un 48enne di Casaluce.
L’uomo era accusato di truffa aggravata nei confronti dello Stato per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza dal 2019 al 2021.
Sempre secondo l’accusa, il reddito non era dovuto all’imputato poiché – a seguito di un accertamento della Guardia di Finanza di Aversa – si era scoperta una piccola fabbrica di calzaturiera intestata alla moglie.
All’uomo era stata sequestrata anche un’auto di grossa cilindrata per garantire il risarcimento danni all’INPS derivante da un eventuale condanna.
Non si è data seguito a tale condanna nonostante la richiesta di 2 anni di reclusione avanzata dal pubblico ministero.
L’avvocato – nel corso dell’istruttoria – è riuscita a dimostrare la mancanza di dolo dell’imputato nel non aver avvisato l’INPS del lavoro svolto dalla moglie.
L’apertura della partita IVA è avvenuta postuma al controllo delle Fiamme Gialle ed il percettore del reddito avrebbe avuto – per legge – 30 gg di tempo per la comunicazione all’INPS, cosa non avvenuta a causa dell’intervento della Guardia di Finanza.
Il tribunale di Aversa ha disposto infine il dissequestro e la restituzione dell’auto all’imputato assolto pienamente.