Casaluce. Sequestrato caseificio abusivo

Un caseificio abusivo allestito in un allevamento a Casaluce.

E’ quanto scoperto dai militari appartenenti al Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise, collaborati da medici veterinari dell’Asl di Caserta, nel corso di un controllo presso un allevamento ovi-caprino con stalla, costituito da oltre 500 capi di bestiame tra pecore, agnelli e capre, autorizzato dall’Asl per la sola esclusiva produzione di carne, hanno rinvenuto nelle immediate vicinanze diversi secchi sporchi di latte utilizzati presumibilmente per stoccare il latte proveniente dalla mungitura dei capi in lattazione.

I militari si sono quindi portati presso i fabbricati ubicati nelle immediate vicinanze, notando un rivolo di sostanza biancastra percolare da uno di essi dal quale proveniva anche un forte odore di sostanze casearie.

CONTENITORI PER IL LATTE

Si è quindi proceduto ad ispezionare il locale rinvenendo un contenitore di colore blu contenente circa 30 litri di latte, tavole per la stagionatura dei formaggi, bilance, cestini (fuscelle) in plastica per caseificazione, mobiletto contente attrezzature varie ed aromi, cucina a gas per la bollitura del latte, contenitori in polistirolo per confezionare i prodotti caseari, un frigorifero contente circa 4 kg di formaggio di varie forme e pezzature ed il caglio, nonché si è rinvenuta un’agenda su cui erano riportati gli ordinativi di formaggio destinati alla successiva commercializzazione.

LIQUIDI NELLA FOGNA

L’accertamento ha permesso di accertare che i rifiuti liquidi costituiti dal siero e dalle acque reflue di lavaggio delle attrezzature provenienti dalla produzione dei formaggi erano smaltiti illecitamente sversandoli in un pozzetto collegato alla pubblica fognatura.

I predetti militari hanno quindi proceduto al sequestro giudiziario del caseificio abusivo di Casaluce per il reato di gestione illecita di rifiuti liquidi, nonché per carenze igienico-sanitarie non essendo il locale autorizzato per tale finalità.

Deferiti, in concorso tra loro, in stato di libertà, sia il titolare dell’allevamento ovi-caprino che riforniva il latte al caseificio in quanto non autorizzato alla produzione del latte ed il gestore del caseificio abusivo.

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Redazione

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