Tentata estorsione a Zannini: processo immediato per La Torre

Sarà giudizio immediato per Francesco Tiberio La Torre, cugino del boss Augusto La Torre, alias Puntinella, accusato di estorsione nei confronti di un imprenditore e di una tentata estorsione da 50mila euro nei confronti del consigliere regionale Giovanni Zannini.

Lo ha disposto il gip Ivana Salvatore del tribunale di Napoli che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Roberto Patscot, della Dda, fissando l’udienza a metà settembre dinanzi al collegio della prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Su richiesta del Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Roberto Patscot, che ha coordinato in questi mesi le indagini con l’aggiunto Del Prete scattate proprio a seguito della denuncia sporta dal presidente della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania, il GIP Salvatore ha emesso il decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti del boss La Torre per il prossimo 13 settembre dinanzi al collegio A della prima sezione penale del Tribunale sammaritano, con l’accusa di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo camorristico.

Secondo il PM della DDA di Napoli, La Torre, in concorso con una seconda persona in corso di identificazione, voleva estorcere 50 mila euro a Zannini sul presupposto di finte pretese risarcitorie, presentandosi a casa del consigliere regionale più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del politico rimaneva costretta d chiusa in casa mentre il consigliere regionale si recava presso i carabinieri ottenendone l’immediato e risolutivo intervento. Poi le denunce, quindi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

Il secondo capo d’accusa riguarda l’estorsione ai danni dell’imprenditore Alfredo Campoli per una somma di circa 20 mila euro, dal quale Puntinella pretendeva che gli consegnasse il danaro presso una cappella del cimitero di Mondragone.

“Mi costituirò parte civile al processo penale a carico di Tiberio Francesco La Torre perché, dopo la mia denuncia e quella dell’imprenditore Campoli, voglio che sia fatta giustizia fino in fondo”, ha dichbiarato il consigliere regionale Giovanni Zannini.

“Ringrazio il PM Patscot della DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente in pochissimi giorni da quando ho deciso di denunciare, così come la rapidità con cui il GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., Ivana Salvatore, su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto il giudizio immediato”.

“Lo Stato c’è ed è forte, lo ha dimostrato anche in questa occasione, basti pensare che in pochi mesi, tra maggio e settembre, La Torre è stato prima arrestato ed ora mandato a giudizio, e dopo l’estate sarà anche processato”.

“Questa tempestività dimostra che dobbiamo denunciare sempre e mai indietreggiare di fronte a questi delinquenti, bisogna avere fiducia e fare corpo con Carabinieri e Magistrati nel contrastare questi fenomeni malavitosi che infestano, purtroppo, il nostro territorio”.

Redazione

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