Volontari ripuliscono i Bagni della Regina Giovanna

Una quindicina di volontari impegnati in un’operazione di pulizia in località Bagni della Regina Giovanna, al Capo di Sorrento

Ragazzi di diverse nazionalità, appartenenti al movimento ambientalista internazionale Océan Initiative, supportati e coordinati dalla Surfrider Foundation Europe,

L’iniziativa ha permesso di raccogliere plastica e rifiuti misti abbandonati dai numerosi visitatori che, in questo periodo dell’anno, affollano la nota località che ospita un importante sito archeologico. 

“I materiali per la raccolta sono stati forniti ai ragazzi da Penisolaverde e dalla stessa Océan Initiative”, spiega il presidente del consiglio comunale, Luigi Di Prisco.

“L’obiettivo dell’associazione è quello di abbinare l’esplorazione dei territori ad un’azione civica, pulendo le spiagge nei luoghi visitati dai volontari. In questo modo si propongono di ostacolare l’inquinamento causato dai rifiuti acquatici e di salvaguardare la risorsa mare: un esempio virtuoso di turismo sostenibile”. 

I BAGNI REGINA GIOVANNA

I Bagni della Regina Giovanna a Sorrento, infatti, sono una delle spiagge nascoste più seducenti del nostro territorio, proprio perché unisce la bellezza della natura al fascino delle testimonianze
archeologiche della nostra penisola.

Il nome di questo posto meraviglioso si deve alla figura della Regina Giovanna D’Angiò e ai racconti legati alla sua persona.

Una donna maliosa, quanto libertina, la quale amava intrattenersi qui in villeggiatura con i suoi innumerevoli e giovani amanti molti dei quali, secondo leggende locali, destinati ad una fine infelice.

I Bagni della Regina Giovanna sono una delle spiagge nascoste più intriganti e mozzafiato della penisola sorrentina, nel 1955 protagoniste dell’incontro clandestino tra Sophia Loren e Vittorio De Sica nel film “Pane, Amore e…”.

La villa del Capo di Sorrento è nota dalla tradizione come “Bagni della Regina Giovanna” perché pare che la Regina Giovanna D’Angiò, sovrana di Napoli, frequentasse le coste sorrentine e in particolare questo ameno luogo.

Il bacino separava originariamente il promontorio dalla punta del capo, il quale doveva apparire come un’isola circondata su ogni lato dal mare, prima di esser poi modificato con la costruzione della villa.

Ai quartieri di abitazione della pars marittima si giungeva sia dall’alto del promontorio che via mare.

La conca naturale dove oggi è possibile fare un bagno da sogno (nei racconti identificata come luogo d’incontri amorosi della regina) era usato in epoca romana come piccolo punto di attracco.

Redazione

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