Autovelox contestati, denunciati sindaco e prefetto

Una nota associazione nazionale tutela utenti della strada ha depositato oggi una denuncia querela nei confronti del sindaco di Treviso, del prefetto dello stesso capoluogo, dell’assessore alla mobilità, e del comandante della Polizia locale, per i reati di rifiuto d’atti d’ufficio, frode processuale, falsità materiale e ideologica e truffa in seguito all’utilizzo di apparecchi autovelox e telelaser ritenuti privi di omologazione.

“Ove accertata e confermata tale situazione di denunciata grave carenza di intervento operativo in violazione di legge – si legge in una nota dell’associazione – ne conseguirebbe annosa, reiterata e quotidiana ingiusta lesione, da parte degli enti preposti, dei diritti dei consumatori e degli utenti della strada pur costituzionalmente e normativamente garantiti con indebita richiesta e riscossione di somme non dovute ed erogazione di pene accessorie del tutto ingiustificate”.

AUTOVELOX, IL RECENTE SEQUESTRO

Autovelox considerato ‘illegale’, scatta il sequestro della Polizia in tutta Italia.

Dal Piemonte all’Emilia, dalla Puglia alla Sicilia, dalla Basilicata alla Calabria: nel mirino, in particolare, la strumentazione denominata T-EXSPEED v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale.

La Polstrada, a distanza di un anno, ha nuovamente sequestrato alcuni autovelox ritenuti illegali attivi sulla rete stradale provinciale e non solo.

Il sequestro del rilevatore T-EXSPEED v 2.0

Gli operatori della Polizia Stradale, in particolare, sono riusciti a cristallizzare elementi che hanno consentito al gip di emettere provvedimenti di sequestro che riguarda misuratori di velocità denominati T-EXSPEED V.2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale, dislocate lungo la SS 107 e la SP 234 del territorio della provincia di Cosenza, la SS.106 delle Calabrie.

Autovelox sequestrati, società: “nostri apparecchi ok”

“La nostra azienda produce e commercializza da oltre venti anni i sistemi di rilevamento della velocità (autovelox, ndr), che hanno sempre goduto dei necessari provvedimenti ministeriali normativamente previsti”.

Lo afferma in una nota il presidente del Cda di Kria Srl, la società produttrice del modello di autovelox disattivati e posti sotto sequestro lunedì scorso in varie regioni italiane disposto nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Polizia stradale e coordinata dalla Procura di Cosenza.

“Siamo fiduciosi sull’operato della magistratura e sull’esito del riesame, ma resta il forte rammarico e l’amarezza per quanto accaduto (anzi, ‘riaccaduto’), anche in ragione di una evidente disparità di trattamento rispetto ai dispostivi prodotti – gli autovelox – dai nostri competitor”.

COSA FARE PER NON PAGARE LA MULTA

Per non pagare la multa bisogna proporre ricorso. In tal caso bisogna affidarsi ad Associazioni di Consumatori o avvocati che siano veramente competenti nelle sanzioni amministrative e conoscitori della legge 689/81.

COME AVERE INFORMAZIONI

Tra le varie associazioni presenti in zona vi segnaliamo e vi suggeriamo di contattare IlRicorso.it: sono presenti sul territorio dal 2005 e negli ultimi anni hanno eseguito i ricorsi per gli autovelox di Marcianise, Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Aversa Nord.

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Redazione

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