Brandisce dei coltelli minacciando i genitori
Aramto di ocltelli, minaccia i genitori: arrestato dalla Polizia di Stato.
Nella mattina di ieri, 4 agosto, la Polizia di Stato di Prato ha arrestato un ragazzo per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Intorno alle ore 10, un equipaggio della Squadra Volante giungeva in via dell’Ippodromo, dopo una segnalazione da parte di un uomo che, insieme alla moglie, era stato minacciato dal figlio con dei coltelli.
Giunti sul posto, gli operatori della Squadra Volante notavano il ragazzo affacciato al balcone dell’appartamento che, alla loro vista, gettava oggetti sul manto stradale.
Gli agenti riuscivano a raggiungere l’appartamento e ad entrarvi, con l’aiuto dei genitori del ragazzo, che intanto si era rifugiato nella propria camera da letto armato di due coltelli da cucina.
COLTELLI CONTRO I POLIZIOTTI
Lo stesso, appena gli agenti entravano nella propria camera, dapprima lanciava verso di loro degli oggetti presenti nella camera, poi andava incontro agli operatori con fare minaccioso puntando verso di loro i coltelli.
A questo punto gli operatori, al fine di neutralizzare il ragazzo, si vedavano costretti a ricorrere all’uso dello spray al peperoncino, riuscendo a neutralizzarlo e a fargli cadere a terra i coltelli.
Durante le fasi della messa in sicurezza il ragazzo opponeva resistenza attiva, dimenandosi e colpendo gli agenti con calci e pugni, provocando loro delle lesioni guaribili rispettivamente in 5 e 3 giorni.
L’ARRESTO
Il ragazzo, un 23enne di nazionalità slovacca, prima condotto presso gli uffici della Questura per l’identificazione successivamente tradotto presso la Casa Circondariale di Prato, in attesa di convalida.
Sul giovane gravano numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e resistenza a Pubblico Ufficiale, nonché per maltrattamenti in famiglia: diverse le condanne dal Tribunale di Prato.
Acquisite le informazioni e le testimonianze dai genitori, gli agenti constatavano che le liti con il figlio erano scaturite da continue richieste di soldi per problemi di tossicodipendenza.