Dottoressa aggredita durante il turno in guardia medica

Vorrebbe lasciare il presidio di continuità assistenziale di Maruggio (Taranto) la 32enne dottoressa specializzanda in Urologia che tra sabato e domenica scorsa è stata insultata da una coppia di genitori che chiedeva una visita oculistica per il loro figlioletto.

La dottoressa, originaria di Manduria – in servizio nel presidio estivo di guardia medica di Maruggio – vittima, nella notte di domenica 18 agosto, di un’aggressione da parte di una coppia rivoltasi nella struttura sanitaria a causa di un problema all’occhio patito dal proprio figliolo.

Secondo quanto dichiarato dalla dottoressa – nella denuncia successivamente presentata ai carabinieri della compagnia di Manduria – intorno alle 3 di domenica notte una coppia avrebbe chiesto un consulto per un problema all’occhio riscontrato dal proprio figlio.

La visita oculistica effettuata dalla sanitaria non avrebbe, però, portato a nulla di preoccupante. Infatti, nell’occhio del ragazzo non si intravedeva alcun  corpo estraneo.

Una diagnosi che non è piaciuta alla coppia,  villeggianti a quanto pare non del posto, i quali hanno continuato a sostenere la presenza di qualcosa all’interno dell’occhio del figlio.

Alle continue rassicurazioni della professionista che non si trattava di nulla di grave, tanto da prescrivere come cura l’uso di un collirio, i due villeggianti avrebbero risposto con minacce, anche di morte, e strattonato la dottoressa (la stessa, poi, ha dovuto fare ricorso alle cure dell’ospedale Giannuzzi di Manduria).

La situazione non è degenerata grazie all’intervento del personale della vicina postazione del 118 richiamato dalle urla e dalla concitazione del momento.

Nel frattempo la coppia aveva lasciato l’ambulatorio mentre alla malcapitata dottoressa non è rimasto che presentare una denuncia contro ignoti ai carabinieri i quali stanno conducendo le indagini per risalire all’identità degli aggressori.

“Lo ha comunicato anche a me nel corso di una lunga telefonata, ma sono fiducioso che possa portare a compimento la sua attività nel presidio”, dichiara all’ANSA il direttore generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, che incontrerà “nei prossimi giorni la collega per trovare insieme accorgimenti utili che la rendano serena mentre è a lavoro”.

“Sicuramente lo spavento per quanto vissuto l’ha portata a pensare a demordere ma sono certo cambierà idea”, aggiunge il direttore generale che “da medico e da padre” è “vicino alla collega e spero che quanto accaduto possa diventare un ricordo, anche se brutto”.

Sull’accaduto è intervenuto l’Ordine dei Medici di Taranto che ha condannato “con fermezza il grave episodio di violenza” ed ha espresso “sostegno e rammarico per questo ennesimo inaccettabile episodio, preannunciando che si costituirà parte civile in un eventuale procedimento giudiziario”.
Il segretario generale della Uil Fpl Taranto, Giovanni Maldarizzi, afferma che “è necessario che le istituzioni si facciano carico della questione e attuino misure urgenti per garantire la sicurezza del personale sanitario, specialmente in contesti delicati come quello delle guardie mediche”.

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Redazione

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