Si cercano i corpi di Agnese e Giuseppe nel fango di San Felice a Cancello
Continuano le ricerche – tra mille difficoltà – di Agnese e Giuseppe, madre e figlio dispersi dopo l’alluvione che si è abbattuta su San Felice a Cancello martedì scorso.
È stata scandagliata quasi tutta, senza esito, la vasca Fontanelle della frazione Cave, punto di arrivo del canale di scolo da Talanico dove sono stati ritrovati anche pezzi dell’apecar a bordo del quale viaggiavano i due agricoltori.
All’ex cava Giglio, il punto più a valle del paese, i vigili del fuoco sono intervenuti con un gommone per muoversi tra la melma all’interno della vasca.
Sul campo, anche oggi, circa 50 unità tra funzionari, personale operativo e specializzazioni.
Il lavoro delle squadre di terra, degli escavatori e dei droni si è concentrato oggi, oltre che nei punti dei giorni scorsi.
Intanto proseguono le ricerche dei due dispersi, a cui però non prenderà più parte il cane Baila, dell’unità cinofila dei Carabinieri di stanza a Bologna, l’unico in grado in Italia di fiutare tracce di sangue; il pastore tedesco si è infatti ferito mentre era impegnato nelle ricerche, ed è stato affidato al veterinario.
Al lavoro anche Klaus, il nuovo cane molecolare dei carabinieri arrivato da Firenze. I militari lo hanno portato nel punto di scomparsa di Agnese e Giuseppe, vicino al noccioleto.
Frana San Felice a Cancello, Procura apre fascicolo
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo di reato per disastro colposo in relazione alla frana di San Felice a Cancello (Caserta) che ha provocato un’onda di fango e detriti costata la vita a due persone – la 74enne Agnese Milanese e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino – che sono tuttora dispersi.
L’ufficio inquirente ha nominato dei consulenti tecnici per accertare la causa della frana.