Olimpiadi 2024, Angela Carini abbandona contro Khelif

Pochi secondi, poi la decisione di abbandonare: Angela Carini piange e sbatte i guantoni sul ring.

La sfida, valida per la categoria -66 kg, dura pochi secondi. L’azzurra, dopo un paio di scambi, torna al proprio angolo per farsi sistemare il caschetto.

Vengono scambiati pochi colpi, Carini torna di nuovo nel proprio corner e si ritira.

Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif.

Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto.

ANGELA CARINI DOPO IL RITIRO: “ESCO A TESTA ALTA”

“Mi faceva troppo male il naso, non potevo andare avanti e mi sono detta che dovevo fermarmi. Poteva essere il match della mia vita, ma ho dovuto pensare a salvaguardare la mia incolumità. Sentivo di doverlo fare, anche se non ho mai avuto paura di salire su un ring”, ha dichiarato Angela Carini dopo l’abbandono.

“Ho disputato tanti match in nazionale – dice ancora l’azzurra di Afragola – e ho fatto i guanti tante volte anche con uomini, anche mio fratello (Antonio, anche lui pugile ndr), ma oggi ho sentito troppo dolore”.

CARINI, IL DT: “NESSUNA PREMEDITAZIONE”

“Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata e voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l’avversaria, mi ha detto ‘non è giusto’. Ma qui oggi non c’è stata premeditazione”.

Il tecnico del pugilato azzurro, Emanuele Renzini, racconta il match della discordia.

“Rispetto la sua decisione – ha aggiunto il dt del pugilato, Renzini -, non c’è stata una decisione a monte, lei ai punti avrebbe potuto anche vincere. Ne abbiamo parlato tanto in questi giorni poi è scoppiata la bomba mediatica, da una parte era contenta di essere un po’ paladina di un movimento e far vedere come vanno le cose”.

“Dall’altra teneva alla sua Olimpiade voleva giocarsi le sue chance. Ho capito che era indignata che in una categoria come la sua possano gareggiare atlete con caratteristiche così androgene. Non se l’è sentita, ma non avevamo deciso che andasse così”.

LE POLEMICHE ALLA VIGILIA

Non salite su quel ring. La porta che molti non vorrebbero aprire, forse perfino il Cio, è un incontro di pugilato tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif.

E ancora prima, un match verbale tra chi attacca le Olimpiadi per la presenza di Imane, esclusa dai mondiali perché il suo Dna ha un cromosoma maschile, chi si dice preoccupato e chi difende la scelta.

Il match è stato preceduto da discussioni e polemiche legate alla presenza dell’atleta africana in una competizione femminile.

Lo scorso anno, per la Khelif, l’esclusione dai Mondiali, organizzati dall’International Boxing Association, per i livelli elevati di testosterone.

Il Cio, che non riconosce l’IBA, ha reso noto che tutte le atlete iscritte ai Giochi rispettano i requisiti.

CHI È ANGELA CARINI

Classe 1998, nasce a Napoli, figlia di un ex poliziotto e una poliziotta.

Cresce ad Afragola (NA) e, successivamente, si trasferisce con la famiglia a Piedimonte Matese (CE) dove frequenta il liceo “Galileo Galilei di Piedimonte Matese”, poi nel 2014 si trasferisce, sempre nel Casertano a Marcianise.

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Redazione

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