Polmetro, Fsp: “Mancano uomini dedicati e regole ingaggio poco chiaro”

Il Viminale istituisce la ‘Polmetro’, sezioni specializzate della Polizia di Stato che opereranno sulle linee della metropolitana di tre grandi città presidiando banchine e treni.

Per il sindacato Fsp Polizia di Stato, ci sono molti dubbi: “Guardiamo con estrema attenzione e un pizzico di apprensione a questo annuncio di istituire unità ‘specializzate’ per la metropolitana di Roma, Milano e Napoli”.

“Esclusa Milano, dove servizi del genere sono già attivi da tempo, realtà come Roma e Napoli presentano infatti caratteristiche specifiche che rendono questa previsione alquanto delicata e complessa. Auspichiamo comunque di poter avere un confronto sul punto con l’Amministrazione, che è sempre foriero di soluzioni condivise”.

Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’annuncio del ministro Matteo Piantedosi di creare la cosiddetta Polmetro.

Un’iniziativa guardata con molti dubbi dai Segretari provinciali Fsp di Roma, Massimo Nisida, e Napoli, Mauro di Giacomo.

“La ‘Polmetro’ è qualcosa di già vissuto e soprattutto a Roma si è rivelata un’esperienza fallimentare – commenta Nisida -, alla stregua dei drappelli di polizia negli ospedali e dei presidi intorno alle stazioni”.

“Credere di poter attuare in città così diverse tra loro una soluzione unica è sbagliato. Roma ha una superficie 7 volte più grande di Milano e quasi 11 volte più grande di Napoli, ha il doppio della popolazione meneghina ed il triplo di quella partenopea”.

“Tali presidi aumentano di fatto soltanto la sicurezza percepita, ma non quella effettiva e vanno invece a ledere il controllo del territorio, laddove gli uomini a disposizione della Questura capitolina non sono variati ed anzi, entro il 2027, diminuiranno sensibilmente”.

“Si parla di unità ‘specializzate’ ma senza che esistano uomini con competenze specifiche a un non meglio precisato ‘servizio in metropolitana’”, gli fa eco Di Giacomo.

“Manca personale a sufficienza e manca una formazione specifica, mancano regole di ingaggio chiare e finalità e compiti definiti rispetto a una situazione tutta nuova, che in città come Napoli può voler dire davvero di tutto”.

“Nessuno sa ancora abbastanza, una cosa è comunque sicura, aumentare i servizi senza aumentare gli uomini che già non bastano per quelli di prima non si dovrebbe”.

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Redazione

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