3 caffè al giorno cala rischio di diabete, ictus e malattie cardiache

Un consumo moderato di caffè e bevande contenenti caffeina fa bene alla salute metabolica riducendo il rischio di diabete, cardiopatia coronarica e ictus.

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.

In sintesi è emerso che l’assunzione regolare di caffè o caffeina, soprattutto a livelli moderati, è associata a un rischio ridotto di multimorbidità cardiometabolica (CM), che si riferisce alla coesistenza di almeno due malattie cardiometaboliche.

3 TAZZE AL GIORNO

“Consumare tre tazze di caffè o 200-300 mg di caffeina al giorno potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sviluppare multimorbidità cardiometabolica”, afferma il principale autore dello studio Chaofu Ke del Suzhou Medical College dell’Università di Soochow, in Cina.

RITO E CULTURA DEL CAFFÈ IN ITALIA

Il fulcro della cultura italiana del caffè è l’invenzione dell’espresso, che ha dato vita a diverse tipologie di bevande, ognuna con le proprie “regole”, come ad esempio, il cappuccino che per gli italiani va bevuto solo ed esclusivamente la mattina a colazione.

Ma in qualsiasi situazione o occasione, per il Bel Paese il caffè è una bevanda da consumare sul posto e fa parte di un rituale sociale ben radicato, elemento in comune con la cultura francese.

LE ANALISI

Lo studio ha rilevato che rispetto ai non consumatori o a chi consuma meno di 100 mg di caffeina al giorno, i consumatori di quantità moderate di caffè (3 tazze al giorno) o di caffeina (200-300 mg al giorno) avevano un rischio ridotto del 48,1% o 40,7% di sviluppare multimorbidità cardiometabolica.

Gli esperti hanno analizzato i dati della biobanca britannica, su oltre 500.000 partecipanti di 37-73 anni.

Il gruppo finale di partecipanti includeva un totale di 172.315 persone senza malattie cardiometaboliche per l’analisi della caffeina, e 188.091 per l’analisi del consumo di caffè e tè.

Eduardo de Filippo: “Rinuncerei a tutto tranne alla tazzina di caffè”

“Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatto dopo mangiato”.

Sono passati quasi ottanta anni dalla famosa scena del grande Eduardo de Filippo ma la passione degli italiani per la ‘bevanda scura’ è più viva che mai.

La loro, con il 97% che lo beve più volte al giorno, e quella degli stranieri che continuano ad impazzire per il nostro espresso e le sue infinite variazioni sul tema.

IL CONSUMO DI CAFFÈ

Il consumo di caffè e caffeina a tutti i livelli è risultato inversamente associato al rischio di multimorbidità cardiometabolica.

caffè moka

Coloro che hanno riferito un consumo moderato avevano il rischio più basso.

L’assunzione moderata della ‘polvere scura’ o caffeina è risultata inversamente associata a quasi tutte le fasi di sviluppo della multimorbidità cardiometabolica.

“I risultati sottolineano che promuovere il consumo moderato come abitudine alimentare tra le persone sane potrebbe avere benefici significativi per la prevenzione della CM”, afferma Ke. 

Redazione

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